Regionali, Bonaccini lancia la campagna elettorale da Piazza Maggiore. Ci sarà anche Santori: «Come Mattia, non come Sardine»

Santori si smarca dal M5s e sembra non escludere del tutto una candidatura in politica

Avevamo lasciato piazza Maggiore piena di sardine: almeno 14 mila persone avevano riempito “Pizza Grande” di Bologna al primo atto del flash mob che poi si è diffuso in tutta Italia, arrivando fino agli Stati Uniti. Dopo la conquista delle sardine, oggi sarà la volta del candidato dem Stefano Bonaccini che lancerà dalla stessa piazza la sua campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna. C’è attenzione sulla partecipazione, proprio per vedere se Bonaccini riuscirà lì dove sono riuscite le Sardine.


Intanto c’è già un’idea che il candidato dem sembra aver “copiato” al movimento fondato dal bolognese Mattia Santori: vuole una piazza senza bandiere e senza simboli Pd. L’indicazione viene fatta trapelare dagli ambienti a lui vicini ed è riportata questa mattina, 7 dicembre, dal Corriere della Sera. Già nei giorni scorsi aveva fatto polemica la scelta dei manifesti senza simboli Pd, ora il candidato dem vuole replicare anche in Piazza Maggiore. L’unico simbolo sarà lui stesso, sulle magliette ci sarà scritto: «Io sto con Bonaccini» e «Un passo avanti». Nessun riferimento al Pd.


In piazza con Bonaccini ci sarà anche Santori. Nessuna presa di posizione del movimento, assicura il fondatore delle Sardine in un’intervista a La Stampa. «Ci sarò come Mattia, non come Sardine – dice Santori. – Vado lì perché voglio vedere cosa propone il centrosinistra per la mia regione. È una scelta personale». Santori dice che ritiene Bonaccini meglio di Lucia Borgonzoni «perché parla di fatti e viene da cinque anni di buona amministrazione. Dall’altra parte ci sono solo slogan».

In molti hanno visto delle affinità tra il movimento di Santori e quello 5S, ma il 32enne si smarca: «Con il M5s non c’entriamo nulla. Loro avevano un obiettivo chiaro e una struttura per realizzarlo. Noi viviamo alla giornata». E sulla decisione di non candidarsi in politica sembra ripensarci: «Non voglio fare carriera politica se proprio non indispensabile. Mai dire mai».

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