L’addio di Lucidi al M5s: «Se una forza con un capo politico passa dal 33% al 15% qualcuno deve prenderne atto» – Il video

Dopo l’addio di Grassi, starebbe per formalizzarsi quello di Lucidi

Sta per essere formalizzato un altro addio, annunciato, al Movimento 5 Stelle: il senatore Stefano Lucidi, come anticipato, dovrebbe passare oggi al gruppo Misto o molto più probabilmente alla Lega di Matteo Salvini. Scatenando, insieme ai suoi colleghi «dissidenti», l’ira di Luigi Di Maio.


Il senatore umbro – al suo secondo mandato in Parlamento – rigetta qualunque accusa di tentativo di restare attaccato alla poltrona. «In questo momento all’interno del Movimento 5 Stelle non è possibile fare politica, e quindi va trovato un perimetro. La Lega ha capito i malumori della piazza e ha capito dove stava soffiando il vento. Noi 5 stelle non siamo stati in grado di farlo», dice Lucidi.


«Magari perché non era nelle nostre corde: il Movimento ha sempre avuto i suoi temi e probabilmente non corrispondono in questo momento al mercato elettorale».

«Qualcuno ha detto che le elezioni in Umbria sono state un esperimento. Beh, io non mi sento una cavia né un criceto, quindi esco dalla ruota e voto no», aveva detto Lucidi ieri in Senato, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio sul Mes in vista del Consiglio Ue di oggi e domani.

Lucidi aggiunge che potrebbe non votare la manovra, che si incunea nel solco del Mes, casus belli della rottura per Lucidi. «Se una forza che ha un suo capo politico passa dal 33% al 15% qualcuno deve prenderne atto». Quindi Di Maio dovrebbe dimettersi? «Ci sono dei passaggi in politica che sono automatici», risponde il grillino in fuoriuscita.

In copertina Stefano Lucidi in Senato durante comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo, Roma 11 dicembre 2019. ANSA/Giuseppe Lami

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