Terremoto nel M5s, Di Maio all’attacco della Lega: «Stanno cercando un modo per far cadere il governo»

Il leader del M5s parla dei tre senatori passati alla Lega: «Usano il Mes come scusa, ma le ragioni invece sono sempre le stesse: non si vogliono più tagliare lo stipendio, la regola del secondo mandato pesa. Qualcuno li convince di poter fare politica a vita, e questo alletta tanti»

«È in atto “una operazione di cambi di casacca. Salvini ha aperto il mercato delle vacche, come fece Berlusconi con De Gregorio. Hanno capito che il governo va avanti, stanno trovando il modo per buttarci giù».


A dirlo è il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, ospite della trasmissione PiazzaPulita di Corrado Formigli su La7. «Senza regole rigide contro i cambi di casacca questo potrà sempre accadere – ha proseguito Di Maio – Chi vuole lasciare un gruppo va a casa e non resta lì… (in Parlamento, ndr)».


Luigi di Maio è infatti tornato all’attacco della Lega e di Matteo Salvini a seguito del ritiro dal M5s e passaggio al Carroccio dei senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi, dopo il voto contrario in Senato sul Mes.

Di Maio: «Non firmo niente finché l’Italia non sarà al sicuro al 200 per cento»

Il leader del M5s ha poi retoricamente chiesto perché i tre dissidenti abbiano votato no all’accordo di maggioranza sul meccanismo europeo di stabilità, dal momento che l’approvazione della riforma non verrà firmata fino a quando il governo «non avrà un quadro chiaro della situazione» e lo stesso Di Maio ribadisce che non firmerà «finché l’Italia non sarà al sicuro al 200 per cento».

«Usano il Mes come scusa, ma le ragioni sono sempre le stesse: non si vogliono più tagliare lo stipendio»

Di Maio, sin dal principio, ha dichiarato apertamente di non aver creduto alla versione dei tre senatori dissidenti fuoriusciti, lanciando dure accuse: «Usano il Mes come scusa, ma le ragioni invece sono sempre le stesse: non si vogliono più tagliare lo stipendio, la regola del secondo mandato pesa, dà fastidio, qualcuno vorrebbe cambiarla. E in generale qualcuno li convince di poter fare politica a vita, e questo alletta tanti».

Ma i toni di Luigi Di Maio si sono inaspriti in particolare modo contro gli ex alleati di governo del Carroccio nella mattinata del 12 dicembre. «La Lega ha aperto il mercato delle vacche – ha ribadito Di Maio – tiri fuori anche il listino prezzi e ci dica quanto costa un parlamentare al chilo», paragonando la vicenda al «collaudato sistema della vecchia politica». 

«Vi ricordate gli Scilipoti di Berlusconi? – ha proseguito Di Maio -. L’elenco di politici che si sono venduti al diavolo per pochi spiccioli o per una poltrona più comoda e più sicura potrebbe essere lunghissimo. E continuerà ad esserlo finché non esisteranno regole serie contro i cambi di casacca». 

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