Migranti, Papa Francesco: «Bloccare le barche non risolve il problema»

Il Pontefice lancia un messaggio forte e chiaro alle istituzioni politiche italiane

Papa Francesco, incontrando i migranti arrivati da Lesbo nelle ultime settimane grazie a un corridoio umanitario, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Non è bloccando le loro navi che si risolve il problema. Bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni».


«Siamo di fronte ad un’altra morte causata dall’ingiustizia. Già, perché è l’ingiustizia che costringe molti migranti a lasciare le loro terre. È l’ingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e a subire abusi e torture nei campi di detenzione. È l’ingiustizia che li respinge e li fa morire in mare» ha aggiunto, esponendo un salvagente di un migrante morto nel Mediterraneo a luglio.


«Ho deciso di esporre qui questo giubbotto salvagente, “crocifisso” su questa croce – ha detto – per ricordarci che dobbiamo tenere aperti gli occhi, tenere aperto il cuore, per ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, un dovere morale che unisce credenti e non credenti».

«Bisogna mettere da parte gli interessi economici per mettere al centro la persona, ogni persona, la cui vita e dignità sono preziose agli occhi di Dio. Bisogna soccorrere e salvare, perché siamo tutti responsabili della vita del nostro prossimo, e il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio» ha concluso.

Foto in copertina: Ettore Ferrari per Ansa

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