Coronavirus, quarantena in una struttura militare per gli italiani rimpatriati da Wuhan

Verso il rientro gli italiani bloccati a Wuhan: potranno partire su base volontaria e solo se non contagiati e comunque senza sintomi

Saranno ospitati in una caserma, situata all’interno della “città militare” della Cecchignola, alla periferia sud di Roma, i 60 italiani di ritorno da Wuhan, focolaio dell’epidemia del Coronavirus. «Si tratta di un edificio molto confortevole», con tutti i requisiti per ospitare i connazionali rimpatriati per 14 giorni, ovvero il periodo dell’eventuale incubazione del virus. In queste ore si sta accertando l’effettiva idoneità allo scopo.


Gli italiani bloccati a Wuhan, dunque, potrebbero rientrare presto, ma ad alcune condizioni: potranno partire su base volontaria e solo se non contagiati e comunque senza sintomi, secondo gli accordi che si stanno via via completando con la parte cinese.


Volo operato dalla Difesa con medici a bordo

L’ambasciata italiana a Pechino «è in contatto con tutti gli italiani» che si trovano soprattutto nella provincia interessata dell’Hubei, di cui Wuhan è la capitale, e «quelli che su base volontaria vogliono ritornare in Italia avranno la possibilità di farlo attraverso un volo aereo (operato dalla Difesa e con a bordo personale medico, ndr) che stiamo predisponendo, e stiamo trattando con le autorità cinesi per l’autorizzazione», ha detto in serata la viceministro degli Esteri, Marina Sereni.

I consigli della Farnesina

«A seguito della diffusione del nuovo coronavirus 2019-nCoV si raccomanda di evitare tutti i viaggi nella provincia dell’Hubei», ha sottolineato la Farnesina in un avviso sul sito “Viaggiare Sicuri”. In ragione delle misure prese dalle autorità locali per contenere l’epidemia «si consiglia anche di posticipare viaggi non necessari nel resto del Paese».

Viaggiare Sicuri | L’annuncio sul sito

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