Coronavirus, 84 nuovi casi in Corea del Sud: quasi 1000 contagi. In Iran positivo il viceministro della Sanità

Sale a 2663 il totale delle vittime in Cina, quasi 78 mila i casi di contagio. Negli Stati Uniti, Donald Trump punta a chiedere al Congresso 2,5 miliardi di dollari per contrastare l’epidemia

La Cina ha accertato ieri altri 508 casi di Coronavirus, portando il totale a 77.658. Le nuove morti, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale, sono state 71. È il dato più basso da oltre due settimane, per un bilancio complessivo di 2.663. Al netto dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, i nuovi casi nel resto della Cina sono stati solo nove. Nella regione focolaio con i 499 nuovi casi di contagio il totale sale a 64.786, mentre i 68 ulteriori decessi portano il totale a 2.563.


Corea del Sud

La Corea del Sud ha reso noto di aver accertato altri 84 nuovi casi di infezione da coronavirus, portando il numero complessivo a 977. Negli aggiornamenti sulla crisi, il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) ha spiegato in una nota che si sono avute altre due vittime, che fanno salire il totale a quota 10.


Le autorità della Corea del Sud eseguiranno test su circa 200mila membri di una Chiesa che secondo molti è all’origine dell’epidemia di coronavirus nel Paese. La decisione fa parte del giro di vite sulle misure decise dal governo per contenere la diffusione del virus, che finora ha provocato otto morti nel Paese (i casi confermati sono 893).

Secondo quanto riporta il Guardian verranno effettuate analisi «al più presto» sugli aderenti alla Shincheonji Chiesa di Gesù, dopo che il suo fondatore ha concordato di fornire alle autorità i nomi di tutti i propri membri. Le autorità ritengono che circa il 60% dei casi accertati finora nel Paese siano collegati a questa Chiesa e che una donna di 61 anni abbia diffuso il virus tra i suoi fedeli.

Iran

Altre tre persone sono decedute in Iran a causa del coronavirus: lo riportano i media statali. Il bilancio delle vittime nel Paese sale così a quota 15. Ieri era scoppiata una polemica tra Teheran e un deputato della città di Qom, che aveva denunciato il tentativo di coprire la notizia di 50 decessi in quella sola località da parte del governo.

Intanto, nella giornata del 25 febbraio, anche il viceministro iraniano della Sanità Iraj Harirchi è risultato positivo al test. A renderlo noto in un tweet è stato Alireza Vahabzadeh, consigliere del ministro, sottolineando che Harirchi è stato in prima linea nel combattere il virus. Harirchi ha confermato di essere il 99/o contagiato in Iran e ha aggiunto che l’epidemia sarà sicuramente sconfitta. Già ieri 24 febbraio era uscita la notizia del contagio di due neodeputati.

Diamond Princess

Una quarta persona è morta in Giappone dopo essere stata portata in ospedale dal periodo di quarantena osservato all’interno della Diamond Princess, la nave da crociera rimasta ancorata nel porto di Yokohama. Lo riporta la tv pubblica nipponica Nhk, secondo cui la vittima è un uomo ultraottantenne.

Un italiano contagiato in Spagna

È un medico proveniente dalle zone di Italia colpite dal coronavirus il turista italiano risultato positivo al test a Tenerife in Spagna. Il turista ha iniziato a sentirsi male mentre era in vacanza ed è andato alla clinica Quiron, nel sud di Tenerife, dove è stato ricoverato ed isolato dopo essere risultato positivo al test del coronavirus. La notizia è stata confermata su Twitter dal presidente delle Canarie, Angel Victor Torres: «In serata è stato attivato il protocollo per un sospsetto caso di coronavirus di un cittadino italiano nel sud di Tenerife – ha scritto – Dopo i primi test alle Isole Canarie, il risultato è positivo: domani saranno fatti di nuovo a Madrid. Il paziente è in isolamento».

Il ministero della sanità spagnolo ha spiegato che il protocollo «stabilisce l’obbligo di eseguire i secondi test presso il Centro nazionale di microbiologia dell’Istituto sanitario Carlos III». Ed ha assicurato che il turista italiano «è isolato e sotto controllo sanitario».

Respinti alle Mauritius

È atterrato alle 00:41 all’aeroporto di Fiumicino il volo Alitalia proveniente da Port Louis, nelle Mauritius, con a bordo anche i 40 italiani provenienti da Lombardia e Veneto non sbarcati nell’isola e che hanno deciso di tornare in Italia a seguito alle disposizioni delle autorità locali per una messa in quarantena. Su richiesta degli stessi 40, in costante coordinamento con l’Unità di crisi della Farnesina, Alitalia si è subito attivata e ha predisposto il loro rientro immediato, nonostante “nessuno abbia dichiarato sintomi di qualsivoglia malessere”, aveva comunicato oggi la compagnia. Dopo lo sbarco, le persone impossibilitate a raggiungere subito con mezzi propri le destinazioni d’origine sono state assistite da personale Alitalia e pernotteranno in due alberghi a Fiumicino in attesa di essere riprotetti oggi sui primi voli disponibili.

Stati Uniti

L’amministrazione Trump sta inviando al Congresso una richiesta aggiuntiva di 2,5 miliardi di dollari al bilancio per combattere il coronavirus. Lo scrive Politico. Il pacchetto prevede anche di attingere a fondi non utilizzati, come quelli per l’Ebola. Oltre un miliardo sarà destinato allo sviluppo del vaccino mentre il resto del denaro darà al ministero della Salute la flessibilità di spendere il cash come meglio crede, dalle scorte di mascherine protettive al pagamento della diagnostica.

Hong Kong

Le autorità di Hong Kong hanno prorogato la chiusura delle scuole almeno fino al 20 aprile prossimo per cercare di contenere la diffusione del coronavirus: lo riporta Al Arabiya. Il segretario all’Istruzione della città, Kevin Yeung, ha annunciato che la sospensione delle lezioni verrà prolungata fino a dopo le vacanze pasquali: le scuole, quindi, riapriranno al più presto il 20 aprile rispetto al 16 marzo previsto in precedenza. Ad Hong Kong si registrano finora due vittime e 81 casi confermati di coronavirus. Ieri l’ex colonia ha annunciato che bloccherà l’arrivo di sudcoreani non residenti in risposta alla crescente diffusione del virus nel Paese (8 morti e 893 casi confermati).

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