Coronavirus, Zaia: «La frase mi è uscita male. Se crolla il Pil torniamo al medioevo»

Il governatore ha anche spiegato che, con queste misure di contenimento della malattia, il Paese sta subendo un grave danno d’immagine

«Stiamo subendo un danno d’immagine mostruoso, serve qualcosa di incisivo per riprendesi». Parla così Luca Zaia, governatore del Veneto, commentando le misure preventive per il contenimento del Coronavirus prese dal Governo giorni fa. Su sintomi, cause e cure il quadro si sta facendo certamente più definito. «E gli altri Paesi hanno già cominciato ad approfittare di questo momento di debolezza dell’Italia per occupare i nostri spazi. Bisogna uscirne velocemente», racconta Zaia al Corriere della Sera, in un’intervista rilasciata oggi, 29 febbraio.


Poi torna sul video, diventato virale sul web, in cui afferma di aver visto i cinesi che mangiano i topo vivi – episodio su cui è intervenuta anche la comunità cinese -, ma spiega di essere stato frainteso, che in realtà il suo voleva essere un ragionamento più lungo e compiuto. «Sono stato massacrato, quella frase mi è uscita male. Non era mia intenzione fare il qualunquista né tanto meno generalizzare. Volevo parlare delle fake news e dei video che hanno girato prima che l’epidemia arrivasse da noi. Doveva essere una riflessione a 360 gradi sulla sicurezza alimentare e sanitaria», ha detto.


E sull’ordinanza della Regione Veneto, precisa: «La mia ordinanza scade domenica. Prima si chiarisce ogni aspetto con i tecnici del governo, meglio è. Non possiamo andare avanti in ordine sparso. E lo scaricabarile non mi ha mai appassionato».

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