Coronavirus, le misure di sicurezza di Amazon dopo il blitz dei Nas: «Sì alle mascherine». I sindacati: «Non è una vittoria»

Il caso, nel frattempo, è finito alla procura di Ivrea sul tavolo del pm Alessandro Gallo

Il gigante dell’e-commerce, Amazon, «raddrizza il tiro» e propone oggi, 25 marzo, misure precauzionali per il contenimento della pandemia da Coronavirus. I nuovi provvedimenti sono stati inviati con un sms a ognuno dei 1.800 dipendenti del polo logistico di Torrazza Piemonte, in provincia di Torino. Saranno da ora vietati gli assembramenti, verranno fornite le mascherine direttamente dall’azienda, e, ogni mattina, verrà misurata la temperatura ad ogni operaio. Sopra i 37,5 gradi, il dipendente dovrà tornare a casa.


I provvedimenti arrivano all’indomani del blitz effettuato dai Nas che ieri, per tutto il giorno, «hanno rivoltato lo stabilimento come un calzino», dice la rappresentate della Cigl Alfonsina D’Onofrio, dopo le denunce di alcuni dipendenti e la segnalazione fatta ai carabinieri dai sindacati.


«Non è una vittoria, non possiamo dirci soddisfatti, ma almeno è qualcosa. Adesso i lavoratori potranno godere di un briciolo di sicurezza in più. Combinazione da oggi sono state prese misure precauzionali che erano previste già dal protocollo firmato da aziende e operai il 14 marzo con la mediazione del Governo», dice D’Onofrio. E sottolinea che «Amazon arriva in ritardo, ecco perché non si può essere soddisfatti, però è un passo. A fronte della denuncia vediamo se le misure avranno effetto, e se verrà ridotto il regime produttivo».

Il caso, nel frattempo, è finito alla procura di Ivrea sul tavolo del pm Alessandro Gallo. Un fascicolo a carico di ignoti, aperto per «atti relativi». La tutela dei lavoratori è affidata ai tecnici dello Spresal, il servizio di sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl To4, inviati a Torrazza.

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