Coronavirus, anche in Veneto salta il Primo maggio dei sindacati: «Candidiamo Padova 2021»

Ad annunciarlo è stato il segretario della Cgil del Veneto, Christian Ferrari, che però ha aperto alla possibilità di ospitare nella città veneta la manifestazione dell’anno prossimo

Padova dovrà aspettare per ospitare la festa nazionale del Primo maggio, che i sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano programmato nella città
veneta, prima dell’emergenza Coronavirus. La festa dei lavoratori quest’anno si farà da casa. La conferma arriva dal segretario della Cgil del Veneto, Christian Ferrari, che ha definito «impensabile» organizzare una manifestazione “di popolo” e di piazza in piena emergenza.


Quest’anno la festa nazionale del Primo maggio avrebbe dovuto svolgersi proprio in Veneto, a Padova, scelta in quanto “Capitale europea del volontariato“. L’ipotesi auspicata da Ferrari – ma non ancora confermata – è che tra un anno possa avere comunque luogo lì.


L’annuncio dei sindacati arriva dopo che in mattinata Angelo Borrelli ha dichiarato ai microfoni di Radio Capital che con molta probabilità gli italiani avrebbero trascorso il primo maggio a casa. «La situazione ora è stazionaria» – ha dichiarato il capo della protezione civile – «dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2». Si va dunque verso un prolungamento del lockdown.

Nei giorni scorsi era stato comunicato che non avrebbe avuto luogo neppure il consueto concertone del Primo Maggio, in Piazza San Giovanni a Roma. L’organizzatore Massimo Bonelli aveva detto che mancavano le «condizioni emotive» per farlo, aggiungendo però che «si stava ragionando su possibili alternative».

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