Coronavirus, Fiorello risponde a Salvini sull’apertura delle chiese a Pasqua: «Anche io sono cattolico. Si può pregare anche in bagno»

Il leader del Carroccio aveva chiesto al governo di aprire ai fedeli le celebrazioni delle messe pasquali. «Al supermercato entra una persona per volta, che facciamo in chiesa: il prete dice la messa a un fedele per volta?», replica Fiorello

«Potrebbe essere un errore aprire le chiese per Pasqua». In una diretta su Twitter Rosario Fiorello ha risposto all’idea lanciata ieri dal leader della Lega Matteo Salvini sull’apertura delle chiese la domenica di Pasqua in piena emergenza Coronavirus. «Anche io sono cattolico, ma non credo che Dio accetti le preghiere solo da chi va in chiesa – racconta lo showman dalla sua casa a Roma Nord -. Se mi metto davanti al crocifisso, anche in cucina, non è la stessa cosa? Chi ha fede può pregare anche in bagno o in salotto, da qualsiasi parte, non c’è bisogno di mettersi eleganti e uscire tutti perché è Pasqua», dice Fiorello.


L’attore e conduttore prende d’esempio anche altre religioni: «I musulmani, per esempio: se non possono andare in moschea, pregano in qualunque posto mettono un tappetino per terra, si rivolgono verso la Mecca, e pregano. Quindi la preghiera non ha bisogno di un luogo».


In un’intervista a Skytg24 Salvini aveva chiesto al governo di aprire ai fedeli la celebrazione delle messe pasquali: «C’è un appello promosso da Tempi ai vescovi italiani: rispettando le distanze, in numero limitato, la messa santa di Pasqua per milioni di italiani può essere un momento di speranza». Un’affermazione a cui Fiorello ha risposto ironicamente: «Ci sono già tanti preti e vescovi contagiati. Al supermercato entra una persona per volta, che facciamo in chiesa: il prete dice la messa a un fedele per volta?».

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