La lenta strage degli anziani nelle Rsa: in due mesi più di un terzo è morto per il Coronavirus – Il rapporto Iss


Più di un terzo degli ospiti morti nelle Rsa dai primi giorni di febbraio è deceduto per l’infezione da Coronavirus, o con manifestazioni simili all’influenza. Il dato è stato diffuso dall’Istituto superiore di Sanità, che ha redatto un secondo rapporto sulle Residenze sanitarie assistite, dove risiedono prevalentemente anziani e persone con gravi disabilità e patologie neurologiche. Al questionario hanno risposto 577 Rsa, su 4.629 esistenti sull’intero territorio nazionale.
Quanti morti per Coronavirus regione per regione

Secondo il rapporto, su 3.859 residenti morti negli ultimi due mesi, 133 erano risultati positivi al Covid-19, 1.310 hanno avuto sintomi influenzali, cioè il 37,4% sul totale dei decessi. Il tasso dei decessi è stato quindi del 3,1%, ma raddoppia in Lombardia, dove c’è quasi un quinto delle Rsa in Italia ed è ancora forte lo scontro tra Regione e medici sui ritardi di intervento nelle strutture per anziani. Qui il tasso dei decessi sale al 6,8%

I dati del rapporto sono parziali e coprono la casistica per 1.854 decessi, ma rendono una prima idea dell’incidenza del Covid-19 sulla mortalità nelle strutture di sei regioni che hanno confermato la presenza di ospiti deceduti per il Coronavirus: 163 erano in Lombardia, 98 in Veneto, 76 in Toscana, 22 in Emilia Romagna, 10 nelle Marche e 8 in Liguria.
Il rapporto sulle Rsa dell’Iss
Il contagio tra gli operatori sanitari
In quasi un quinto delle Rsa, su 560 che hanno fornito questa informazione, è stato rilevato almeno un componente del personale positivo al tampone. La maggior frequenza di strutture con personale riscontrato positivo è in Lombardia, con il 34,6% delle Rsa, seguita dalla provincia di Trento e dalle Liguria con il 25%, Marche con il 16,7%, Toscana con il 15,8%, Veneto con il 14,6% e Friuli Venezia Giulia con il 13,3%. Nelle altre regioni, l’incidenza è inferiore al 10%. Nell’87% delle strutture sono stati vietati gli accessi ai familiari, tranne alcune eccezioni. Buona parte delle Rsa ha comunque attivato sistemi di comunicazione alternativi tra l’interno e l’esterno.
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