Coronavirus, la Serie A può aspettare: gli italiani bocciano la ripartenza del Campionato – Il sondaggio

Secondo un recente sondaggio, su 1.000 rispondenti il 64% dice di essere contrario alla ripresa del campionato di calcio nel 2020. E anche gli appassionati propendono per il “no”

Cosa ne sarà della seria A? Era attesa per questo weekend la decisione del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sulla data della ripresa degli allenamenti di calcio. Le squadre di Serie A e con loro i tifosi aspettano di capire se, quando e con quali modalità ripartirà il campionato di calcio, attualmente fermo a causa dell’epidemia da Coronavirus. La lega Calcio sta studiando l’ipotesi di riaprire il 14 giugno, come data ultima, anche per “salvare” la Coppa Italia e terminare i campionati entro agosto. Anche se ripartirà il campionato, difficilmente riapriranno gli stadi. Una decisione in apparenza impopolare che però potrebbe essere in sintonia non soltanto con la maggioranza degli italiani, ma anche dei tifosi. Secondo un recente sondaggio condotto su circa mille persone -da IZI con Comin & Partners – il 64% degli interpellati dice di essere contrario alla ripresa dei campionati di calcio professionistici. Le motivazioni sono prevedibili sia da una parte che dall’altra: per i rispondenti favorevoli alla riapertura, circa la metà dice che il campionato rappresenta un volano economico importante per il Paese, mentre circa un quarto teme che una chiusura prolungata possa mettere a repentaglio il futuro economico dei club. Tra chi dice “no” sono prevalenti considerazioni di carattere sanitario o di equità rispetto ad altri settori. Circa un terzo di loro infatti sostiene che il calcio non dovrebbe ricevere un trattamento speciale rispetto ad altri settori. Ma ciò che colpisce di più è l’alta percentuale di tifosi che sono contrari alla riapertura.


Anche i tifosi propendono per il “no”

Parliamo di poco più della metà dei rispondenti che si definiscono molto o abbastanza tifosi o appassionati di calcio. Anche tra loro la maggioranza relativa – circa il 49% – dice che una riapertura non sarebbe sicura dal punto di vista sanitario mentre una percentuale più bassa, ma più o meno simile ai “non appassionati”, dice che il campionato di calcio non dovrebbe godere di un trattamento speciale. Adesso bisognerà aspettare di vedere cosa dice il governo. Su questo almeno concorda la stragrande maggioranza degli intervistati: sia tra i tifosi che tra i non appassionati, circa tre persone su quattro concordano che dovrebbe essere l’esecutivo e non la Figc a decidere le sorti del campionato.


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