Coronavirus, i numeri in chiaro. Pregliasco: «Il calo è costante, ma il virus circola ancora. La Germania sia da lezione: sì alla Fase 1.5»

Sul Pio Albergo Trivulzio, di cui Pregliasco è stato nominato nuovo coordinatore scientifico, dice: «Lo tsunami è stato superato. Ne rimangono i segni e le cicatrici»

In Italia i casi sono in calo, anche se i nuovi contagiati da Coronavirus continuano a oscillare attorno ai 2mila. Il trend generale è comunque in discesa, lo conferma anche Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano e, da qualche ora, anche coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio. Secondo l’epidemiologo, però, il virus nel nostro Paese continua a circolare: in Lombardia, ma anche in altre regioni come Piemonte ed Emilia Romagna, dove i contagi stanno diminuendo, ma i numeri rimangono comunque rilevanti.


Per questo, Pregliasco frena sulla Fase 2, e mette in guardia: «La Fase 2 deve essere una Fase 1.5», cioè: le riaperture è giusto che siano caute, e noi dobbiamo continuare a essere responsabili, continuando a limitare al minimo gli spostamenti. Che ci vuole prudenza lo dimostra anche la Germania, che negli ultimi giorni ha visto aumentare il tasso di contagio a 1 da 0.7. Secondo gli esperti, potrebbe essere l’effetto dell’allentamento del lockdown. «C’è ancora molto da lavorare», dice l’epidemiologo. Ma afferma anche che è positivo il calo di pressione sulle terapie intensive in Italia: «Un elemento cruciale per la ripartenza».


Per quanto riguarda il Pio Albergo Trivulzio, di cui Pregliasco è stato nominato coordinatore scientifico, anche qui la situazione è in miglioramento. «Al Pat, così come nelle altre Rsa italiane, lo tsunami è stato superato. Ne rimangono i segni e le cicatrici, ma il peggio è passato. Ora bisogna adottare misure adeguate di protezione per garantire serenità in questo tipo di strutture».

Il parere degli esperti:

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