Twitter “censura” Trump sui «teppisti» di Minneapolis: «Esalta la violenza». Facebook si smarca, il post resta invariato

IL 26 maggio il social network di microblogging aveva segnalato che le informazioni riportate dal Presidente in uno dei suoi tweet dovevano essere soggette a verifica

«Questo Tweet ha violato le Regole di Twitter sull’esaltazione della violenza». E due. Per la seconda volta nel giro di pochi giorni Twitter interviene su un commento di Donald Trump. La prima volta è stato il 26 maggio quando il presidente degli Stati Uniti aveva definito “fraudolento” il voto via posta. Un commento bollato dal social network con un’etichetta azzurra: «Get the facts about mail-in ballots».


Ora non c’entrano le elezioni via posta e nemmeno le fake news. Ora c’entra la violenza e le proteste a Minneapolis per la morte di George Floyd. Trump su questo tema scritto un commento diviso in due parti. Quella bloccata dal social diceva: «…questi TEPPISTI stanno disonorando il ricordo di George Floyd, e io non permetterò che accada. Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che le forze armate sono totalmente con lui. Se ci sono difficoltà, assumeremo il controllo, ma quando parte il saccheggio, si inizia a sparare. Grazie!».


«The shooting starts». Twitter non spiega esattamente quali sono le parole che hanno portato alla censura. E nemmeno come mai abbia deciso proprio in questi giorni di cominciare a segnalare i tweet di Trump. In ogni caso ha deciso di lasciare tutto visibile: «Abbiamo deciso di non oscurarlo poiché potrebbe essere di pubblico interesse». Scelte diverse invece per Mark Zuckerberg, il Presidente infatti ha pubblicato lo stesso commento su Facebook, senza segnalazioni.

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