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Coronavirus. Zaccarelli dello Spallanzani dice che è meno pericoloso di un’influenza? Assolutamente no!

03 Luglio 2020 - 17:57 David Puente
In un'intervista a Radio Radio, l'infettivologo ha parlato delle complicanze e delle terapie per la cura del Covid, ma in nessun caso ne ha sminuito il pericolo

Secondo uno youtuber che vive a Tenerife, in Spagna, il Dott. Zaccarelli dello Spallanzani avrebbe detto che il Covid-19 sarebbe meno pericoloso di un’influenza. Nel video, intitolato «Spallanzani. Meno de-cessi dell’anno scorso. Vyruz debole» fornendo un’informazione scorretta, riporta anche alcune teorie diffuse dai NoVax sui vaccini.

Roma e Lombardia

Gian Luca Gregis, l’autore del video che si fa chiamare «Il Greg», prende in esame un articolo pubblicato sul sito di Radio Radio dal titolo «”Probabile che a Roma il Covid abbia fatto meno morti dell’influenza lo scorso anno” – Zaccarelli (Spallanzani)» dove si parla di una probabilità in merito ai dati riscontrati a Roma, mentre su Youtube fornisce un più generico «Meno de-cessi dell’anno scorso» utile ad attirare gli utenti che vogliono un certo tipo di «informazione».

Nell’intervista a Radio Radio il Dott. Zaccarelli racconta:

I dati dell’Istat mostrano che probabilmente a Roma ci sono state più vittime di influenza lo scorso anno che questo, nei mesi di marzo e aprile a Roma ci sono stati meno decessi totali, non per malattie specifiche rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Addirittura del 10% in meno.

Probabilmente vuol dire che gli altri anni c’è stata un’infezione più violenta e ha provocato più morti mentre il Covid ha fatto meno morti dell’influenza degli anni precedenti a differenza di altre regioni dove c’è stata un’esplosione. In Lombardia la mortalità di marzo e aprile è tre volte più elevata rispetto a quella della media degli anni precedenti. Il triplo dei morti totali, solo per il Covid che ha triplicato la mortalità. Nella provincia di Bergamo si arriva a sei volte di più di morte rispetto agli anni precedenti.

L’autore del video legge l’articolo di Radio Radio e riporta queste frasi, per poi sostenere le seguenti argomentazioni:

Cioè, per lui dice “A Roma il Covid vale meno di un’influenza”, però in altre regioni… e sappiamo a chi si riferisce, Lombardia perché tutte le regioni in realtà non hanno, non hanno, dati divergenti dall’anno scorso. Anzi, forse come dice lui, come dice il professore, addirittura più bassi.

Il Dott. Zaccarelli parla di dati e usa il condizionale esprimendo delle sue opinioni in merito e fornendo un confronto tra Roma e la Lombardia. Ora, chi ha seguito la situazione Coronavirus in Italia dovrebbe quantomeno essere consapevole di alcune vicende e di alcuni fattori.

Partiamo da Codogno e la ricerca del famoso «paziente zero», una ricerca iniziata già a fine febbraio al riscontrare i primi casi italiani (escludendo il caso dei due turisti provenienti da Wuhan). Se prima eravamo preoccupati per gli ingressi di turisti e lavoratori provenienti dalla Cina, la nuova preoccupazione era quella di un virus endemico nel territorio nazionale da arginare attraverso operazioni utili a tale scopo, come ad esempio il lockdown.

Cosa si può dire del lockdown? Quest’ultimo risulta essere una vera anomalia rispetto agli anni precedenti che, insieme alle altre misure sanitarie e di prevenzione, possono aver contribuito a una minore diffusione del Sars-Cov2 come per altri patogeni.

Perché in Lombardia ci sono stati più casi rispetto a Roma? Se un virus giunge in Italia non significa per forza che sia già diffuso in tutto il territorio nazionale allo stesso modo. Se vogliamo fare un paragone simile a quello di Roma e Lombardia potremmo fare quello tra Pechino e Wuhan, dove nella prima città si sono prese le misure di contenimento a seguito dello scoppiare dell’epidemia nella seconda.

In Lombardia la colpa è dei vaccini?

Questa è una delle tesi più gettonate negli ambienti NoVax, quella di associare e incolpare in diversi modi il vaccino antinfluenzale. Ecco quanto riportato dall’autore del video su Youtube:

Ma parliamo che la media l’ha alzata Brescia e Bergamo! Brescia e Bergamo e un po’ Milano, ok?

[Continua la lettura delle dichiarazioni di Zaccarelli]

Ma ritornando a Bergamo, a Bergamo e Brescia ci sono più casi che nel resto dell’Italia, molti di più, anomali, perché li hanno vaccinati! Questa è l’anomalia, non è che ci vuole molto! Fate una ricerca. È sempre la stessa storia. Quindi, la morale: se su venti regioni, se su venti regioni, l’unica che ha un picco anomalo è la Lombardia vuol dire che alla fine il virus è quello del raffreddore.

Avevamo già trattato l’argomento sui vaccini antinfluenzali in un articolo del 20 maggio 2020 dal titolo «I decessi in Lombardia sono dovuti ai vaccini antinfluenzali? I No vax ci riprovano» dove la narrativa era quella dei presunti ceppi di coronavirus all’interno delle fiale e di «interferenza virale». Ecco gli articoli pubblicati su Open, oltre a quello appena citato, che riguardano questi argomenti:

L’ossigeno e i respiratori uccidono?

Lo youtuber prosegue con la lettura delle dichiarazioni del Dott. Zaccarelli riguardo i farmaci utilizzati per i pazienti Covid-19 e dell’ossigeno:

In realtà non c’è un farmaco che cura l’infezione, c’è un approccio complesso in cui poi oltre ai farmaci ai pazienti va dato l’ossigeno

A questo punto l’autore del video dice:

Non si capisce che tipo di ossigeno se con i respiratori, perché i respiratori, è noto, uccidono.

Facciamo subito chiarezza su una questione molto semplice: c’è differenza, ed è enorme, tra un paziente intubato e un paziente che riceve solo ossigeno. Il riferimento ai «respiratori che uccidono» era stato diffuso in merito agli apparecchi di respirazione meccanica, quindi dei pazienti intubati.

Tale narrativa era già stata verificata a seguito di alcuni eventi. Il primo è quello del mese di aprile quando circolava un video di una presunta infermiera che racconta ciò che le avrebbe riferito un’altra amica infermiera in merito ai decessi presso un ospedale di New York. Del video se ne erano occupati i colleghi di Politifact in un articolo di maggio 2020, spiegando che le dichiarazioni della ragazza non trovavano riscontro e che la stessa diceva cose senza senso sulla base delle spiegazioni fornite dagli operatori sanitari di New York interpellati per l’occasione.

Nello stesso periodo era stato diffuso un video del Dott. Cameron Kyle-Sidell che venne utilizzato per sostenere la teoria che i ventilatori uccidevano l’80% dei pazienti che ne facevano uso. Se ne erano occupati sempre i colleghi di Politicfact in due episodi, il primo per parlare del video diffuso dalla presunta infermiera e il secondo per parlare di uno studio scientifico pubblicato dal Journal of American Medical Association, dove però il dato era addirittura l’88%. I colleghi americani spiegano, dopo aver consultato degli esperti nel settore medico scientifico, che c’è stata un’errata interpretazione dello studio a causa dei numeri mancanti:

The 88% death rate was among patients who either died or recovered. It did not account for the roughly three-quarters of patients involved in the study who were still on a ventilator at the end of the study, leaving in doubt what the eventual mortality rate will be.

Lo youtuber automobilistico e l’infettivologo

In diverse occasioni lo youtuber, che in precedenza si occupava di auto e che nell’ambiente pare non essere molto ben visto dagli appassionati del genere, cerca di utilizzare le parole dell’infettivologo dello Spallanzani per sostenere la sua teoria:

Quindi, lo Spallanzani, professore dello Spallanzani… professore.. spettate…il professor Zaccarelli DICE CHE È tutto questo è un’influenza e che l’unico caso anomalo è la Lombardia e che non si capisce perché. Io rimango della mia idea. Un’influenza, un’influenza, anzi, un raffreddore, un raffreddore.

L’infettivologo dello Spallanzani non ha mai e poi mai affermato che il Covid-19 sia come un’influenza, ha parlato di un elemento statistico che mette a confronto una città dove il virus non è circolato rispetto a un focolaio come quello lombardo. Andiamo avanti con le conclusioni dello youtuber:

Il caso della Lombardia per quanto mi riguarda, per logica, per usare la testa e capire cosa sta succedendo, è semplicemente un caso indotto a monte. C’è qualcuno che ha creato il problema in Lombardia, perché se il problema non c’è nelle altre 19 regioni italiane il problema è un problema lombardo ed è un problema indotto, perché non credo che in Lombardia siano più deboli che in altre regioni, probabilmente sono stati indeboliti da vari fattori tra cui le vaccinazioni. Questo è il risultato, e.. mm [incomprensibile] fare molte analisi, dialettiche eccetera.

Lo youtuber non applica in alcun modo le basi del metodo scientifico, esprimendo sue opinioni personali basate sulla «logica» per sostenere che dietro i decessi in Lombardia ci siano le vaccinazioni. Poi conclude:

A Roma ci sono stati meno morti dell’anno scorso e soprattutto il ginovirus è meno importante di un’influenza, questo è detto da un professore, non dal sottoscritto, ma è il risultato finale dopo mesi e quello che ho detto e sottoscritto, quindi non importa come raggiungi il risultato finale, l’importante è che il risultato finale sia lo stesso: il Greg ha detto mesi fa quello che stanno dicendo i professori oggi. Ci hanno impiegato un po’ più di tempo, va beh, giustamente usano un metodo scientifico, un metodo analitico eccetera, però il risultato è lo stesso, esattamente quello che dicevo io a febbraio: trattasi di influenza scarsa, per quello lo chiamo da illo tempore “coca cola virus” e “ginovirus”.

Insomma, lo youtuber si attribuisce meriti sulla base delle dichiarazioni del Dott. Zaccarelli, ma sbaglia perché ignora le dichiarazioni di quest’ultimo dove si evidenzia la gravità del virus rispetto a quello di una comune influenza. Quali? Le terapie utilizzate presso lo Spallanzani citate nell’intervista:

1. Terapia contro il virus, usata di meno perché le terapie antivirali sono state dimostrate poco efficaci e abbiamo usato farmaci come il Remdesivir che bloccherebbe la catena virale.

2. Terapia antinfiammatoria attraverso i cortisonici.

3. Terapia anticoagulante.

Basterebbe citare la prima elencata dove viene specificato l’uso di un farmaco come il Remdesivir che non viene affatto utilizzato per l’influenza, tanto che era stato sviluppato per combattere l’Ebola. Non solo, lo youtuber ignora che nell’intervista il Dott. Zaccarelli ha parlato anche dei colleghi, medici, morti a seguito del contagio con il Sars-cov2, non per «un’influenza».

Che cosa ha detto Zaccarelli

Nell’intervista, presente su Youtube, il Dott. Zaccarelli parla degli operatori sanitari che sono stati infettati e che sono o guariti o morti durante questo 2020, soprattutto nel nord. Riporta che presso lo Spallanzani sono andati in cura molti infermieri, medici di base e chirurghi (alcuni finiti in rianimazione) a seguito del contatto con i pazienti, poi riporta un confronto con gli operatori dello stesso ospedale romano dove gli infetti erano molto pochi rispetto alle percentuali nazionali, precisando: «Noi ci siamo protetti molto bene». Lo Spallanzani, del resto, è l’Istituto nazionale per le malattie infettive e di fronte a un virus ignoto si comporta con tutte le cautele dovute, ma come mai gli altri operatori sanitari non sono stati attenti? Molti non erano preparati, si sono ritrovati in prima linea di punto in bianco, inoltre sembra che il virus circolasse molto prima nelle zone lombarde.

Zaccarelli racconta anche la vicenda dei due pazienti cinesi, dove spiega il decorso dall’arrivo con un interessamento polmonare, ricordando che il problema principale del Covid19 è la polmonite, che nei giorni successivi era peggiorato finendo in rianimazione per circa 15 giorni che richiede poi una riabilitazione molto lunga. Normale influenza? No.

Ad un certo punto parla dei farmaci, spiegando che presso lo Spallanzani ne utilizzavano alcuni che solo successivamente venivano citati dai giornali e che loro conoscevano già bene. Ad esempio, Zaccarelli parla del cortisone e in particolare del desametasone, un suo derivato, che in passato altri non utilizzavano in quanto depressore immunitario e ritenuto non adatto per una malattia virale. Il problema è che il Sars-cov2 ha scatenato in molti pazienti la cosiddetta «tempesta delle citochine» legata al sistema immunitario portandoli alla morte, al ché l’utilizzo di farmaci immunodepressori risultava la strada giusta per affrontare questa complicanza. Normale influenza? No.

Stesso discorso per la questione dei farmaci anticoagulanti (come l’eparina), che per alcuni erano stati una scoperta mentre lo Spallanzani lo usava fin dall’inizio, così anche da altri ospedali. Normale influenza? No.

Riguardo al confronto Roma e Lombardia:

Noi abbiamo avuto un calo a differenza di altre regioni dove invece c’è stata un’esplosione. In Lombardia la mortalità di marzo-aprile è tre volte più elevata rispetto a quella della media degli anni precedenti, quindi il triplo dei morti totali solo perché c’è stato il Covid che da solo ha triplicato la mortalità.

Nel concludere l’intervista a Radio Radio, il Dott. Zaccarelli spiega che in precedenza non sapevamo nulla del virus e ora, dopo tutti questi mesi, abbiamo idea di come procedere per evitarlo, ma ciò non significa che sia finita qui. Lo stesso spiega che dopo la prima ondata potrebbe non arrivare una seconda come invece che si, non lo possiamo sapere anche perché non sappiamo quale sarà l’evoluzione del virus, e per questo bisogna stare attenti.

Aggiornamento 4 luglio 2020

Il 4 luglio 2020 lo youtuber ha diffuso un suo video risposta dove cerca di spostare l’attenzione su altri temi (benaltrismo) evitando di citare la parte finale di questo articolo dove vengono riportate le spiegazioni del Dott. Zaccarelli, proprio quelle che smentiscono categoricamente la narrativa della citazione «è meno importante di un’influenza» attribuita falsamente allo stesso Dottore.

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