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Una settimana di «negazionismo» e «complottismo» in Parlamento

31 Luglio 2020 - 18:57 David Puente
Alcuni dei punti caldi trattati durante le conferenze stampa presso Senato e Camera dei Deputati, tra accuse di negazionismo e complotti

Un intervento al Senato e tre alla Camera, tutti nella stessa settimana. Il primo è quello soprannominato dei «negazionisti», dove doveva intervenire anche Guido Silvestri per poi ritirare la sua partecipazione una volta scoperto chi erano gli altri ospiti. Tra questi, per esempio, c’era Giulio Tarro – poi presente in un altra conferenza stampa alla Camera con altri personaggi controversi sul tema nuovo Coronavirus e Covid-19.

Durante il convegno al Senato abbiamo sentito di tutto: dalle dichiarazioni di Andrea Bocelli a quelle di Alberto Zangrillo (il quale ha ammesso, ancora una volta, l’errore comunicativo raccontato a Open a inizio giugno), fino alle varie reazioni dal sindaco leghista di Codogno a quelle dell’infettivologo Galli. Risulterebbe difficile parlare di «negazionisti» e definire tali un Giuseppe De Donno che tanto si vanta della terapia al plasma contro il virus, così come lo stesso Zangrillo che non ha negato l’esistenza del Sars-Cov2 e la sua pericolosità durante l’emergenza. Qualcuno potrebbe parlare di Vittorio Sgarbi per le sue controverse dichiarazioni, ma c’è chi è andato oltre nei giorni successivi nelle stanze del Parlamento italiano.

La seconda parte della settimana è stata caratterizzata dalle parole chiave «Regime», «Censura», «Ministero della Verità», «Disegno». Per qualcuno, come la deputata ex Movimento 5 Stelle, Sara Cunial, siamo addirittura in un periodo storico peggiore di quello nazista: si presenta come vittima di un sistema a lei nemico, in cui i suoi interventi verrebbero censurati sui social negandole la libertà di espressione. Una denuncia, quella della parlamentare, fatta in totale libertà presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dove ha tenuto una tre giorni di conferenze ospitando personaggi controversi come Giulio Tarro, Pasquale Bacco, Claudio Messora e Massimo Mazzucco, giusto per citarne qualcuno.

Come andrebbe definito in tal caso il dottor Pasquale Bacco (che, oltre a venire contestato per essersi presentato come ‘professore’, pare essere stato candidato con Casapound alle elezioni del 2013 dopo un’altra esperienza simile a Bitonto), intervenuto a fianco di Giulio Tarro, già presente all’evento del Senato insieme a Zangrillo, soprattutto dopo le accuse rivolte ai colleghi medici che hanno lottato in prima linea contro il Sars-Cov2? Ecco una parte delle dichiarazioni di Bacco alla Camera:

Vedo tutto completamente strano, c’è gente che non ha più faccia, non ha dignità, la mette sotto i piedi. Si vende e anche a basso costo. Qui siamo arrivati anche a un discorso in cui vediamo dei soggetti venduti, dei miei colleghi venduti anche a basso costo. Un virus che è un virus ridicolo rispetto soprattutto a quello che loro ci hanno descritto. Signori, un virus ridicolo. Il virus, il Covid, dobbiamo dirlo sempre con più forza, non ha ucciso nessuno! Nessuno! Neanche una persona che non avesse delle problematiche legate al sistema immunitario oppure a patologie pregresse.

A parte la probabile contraddizione, dove prima sostiene che non sia morto nessuno a causa del virus per poi citare i casi dove chi aveva il virus è deceduto avendo delle patologie pregresse (una questione che qui a Open abbiamo spiegato più volte), parla di medici «venduti a basso costo» per poi attaccare coloro che erano in prima linea accusandoli di aver eseguito protocolli sbagliati uccidendo i pazienti. Come? Secondo lui avrebbero, attraverso la ventilazione, «sparato» ossigeno puro «bruciando» e «ossidando» i polmoni dei pazienti. E arriva a dire che in questo scenario sarebbe stata addirittura istituita la pena di morte.

Alla base di tali narrative, espresse da Bacco, si fa leva sulla vicenda delle autopsie che negli ambienti negazionisti erano state ritenute falsamente vietate dal Governo. Non conoscendo a pieno questo virus, le misure precauzionali erano massime onde evitare ulteriori complicazioni: le autopsie non erano escluse dal contesto di sicurezza, bisognava rispettare alcune condizioni affinché potessero essere svolte.

Secondo Bacco sarebbero stati «eliminati completamente i farmaci che oggi portano a guarigione immediata», tra questi l’eparina. In realtà questo farmaco veniva usato fin dall’inizio secondo indicazioni del Ministero della Salute ed era utile, come spiegato in diverse occasioni anche dai medici in prima linea, per quei pazienti a cui venivano riscontrate complicanze cardiovascolari e per eliminare il rischio di insorgenza di tromboembolismo venoso:

In conclusione, anche alla luce dei risultati dello studio da noi condotto in Humanitas a oggi possiamo affermare che il tromboembolismo venoso è una possibile e prevenibile complicanza della polmonite da virus SARS-CoV-2 e che l’eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche è un noto ed efficace mezzo di profilassi, che pertanto dovrebbe essere utilizzata sempre ma solo nei pazienti ospedalizzati.

L’informazione

Dal fronte dei medici passiamo a quello dell’informazione. Tra gli interventi di ieri alla Camera c’è quello di Fabio Duranti, editore di Radio Radio, che porta avanti da settimane una narrativa in cui sostiene che la task force sulle «fake news» – che definisce un «obbrobrio costituzionale» e non solo – abbia avuto il compito di bollare come vero o falso determinati contenuti per volere politico.

Basterebbe leggere il documento, pubblico, con cui è stata istituita la task force. E il documento, sempre pubblico, dei lavori svolti e delle proposte fatte. Bastava, soprattutto, studiare i profili di chi ne fa parte e delle loro prese di posizione in merito al tema della censura e della libertà di pensiero. Quelle di Duranti sono parole che hanno un peso nei confronti di coloro che seguono il lavoro suo e della sua radio, ma le parole vanno supportate da prove affinché vengano dimostrate. Prove che, al momento, sono del tutto assenti.

Sulla stessa scia anche Claudio Messora, fondatore del canale Youtube Byoblu i cui contenuti vengono usati come fonte di informazione negli ambienti complottisti in particolare durante l’emergenza Coronavirus e a quanto pare raccomandato come fonte anche per la rete italiana dei QAnon.

Il sito QAnon.it, riportato dal report di Newsguard, suggerisce come fonte di informazione alternativa (non QAnon) il canale Youtube di Claudio Messora.

Anche secondo lo youtuber, che da poco ha fondato la sua testata giornalistica approdando anche sul digitale terrestre, ci sono state «commissioni» di nominati dai governanti che sarebbero intervenuti per «censurare» i contenuti pubblicati sui social dal suo canale e da quelli di altri cittadini. «Siccome volevamo avere tutte le garanzie costituzionali che i social non potevano garantire su pressione di quelle commissioni di nominati decise da un esecutivo, allora abbiamo acquistato delle concessioni ministeriali per trasmettere sul digitale terrestre». Il riferimento, osservando i suoi interventi passati, è riconducibile alla task force sulle «fake news» che non viene raccontata per quello che è, nonostante sia tutto facilmente reperibile online.

Come Cunial, anche Messora riporta la narrativa in cui ci troviamo in un periodo addirittura peggiore di quello vissuto in passato: «Abbiamo vissuto uno dei periodi di oscurantismo più forti da che esiste il genere umano», sostiene. Una dichiarazione pubblica, fatta presso la Camera dei Deputati in conferenza stampa con una libertà tale che qualcuno in passato, in quei periodi bui della nostra storia, si sarebbe sognato di fare. Gridare al lupo al lupo è un problema se non c’è il lupo – e sappiamo come è andata a finire la storiella di cui molti conoscono l’insegnamento, senza metterlo in pratica.

Negazionismo (Treccani): termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l’uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato all’estremo, non si limita a reinterpretare determinati fenomeni della storia contemporanea ma, spec. con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo (per es., l’istituzione dei campi di sterminio nella Germania nazista), si spinge fino a negarne l’esistenza.

Complottista (Treccani): chi o che ritiene che dietro molti accadimenti si nascondano cospirazioni, trame e complotti occulti.

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