I nuovi eroi anti-Covid di Donald Trump: chi sono Stella Immanuel e i complottisti con il camice bianco

La dottoressa americana Stella Immanuel sostiene che si possono curare i pazienti con l’idrossiclorochina, ma sbaglia anche lo studio

La dottoressa pediatrica Stella Immanuel è diventata (scusate il gioco di parole) la nuova stella del complottismo internazionale sulla Covid-19. In un recente video, condiviso anche dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato di avere la cura contro il Sars-cov2. Non era da sola, il suo intervento si è svolto durante una conferenza stampa tenutasi il 27 luglio 2020 insieme a un gruppo di persone chiamato American Frontline Doctors che in camice bianco hanno diffuso diverse teorie di complotto sulla pandemia.

La conferenza stampa con la Dr. Stella Immanuel e i camici bianchi complottisti.

Il parlare di fronte alle telecamere e con dietro uno schieramento di camici bianchi a Washington DC rendono agli occhi degli spettatori una sorta di autorevolezza. Secondo Stella Immanuel, il virus ha una cura: idrossiclorochina, zinco e Zithromax. Non solo, visto che ci sarebbe – secondo lei – questa presunta cura bisognerebbe smettere di usare la mascherina. Il messaggio risulta facile da comprendere, «non importa se vi ammalate, tanto vi sappiamo curare», gettando al vento il sano principio del «prevenire è meglio che curare».

Su Rev.com è presente l’intera trascrizione della conferenza stampa dove è possibile analizzare le dichiarazioni di Stella e dei suoi «complo-colleghi» (“colleghi complottisti”), in particolare quella riguardante uno studio condotto nel 2005 che l’avrebbe convinta ad usare l’idrossiclorichina (minuto 06:46 del video):

So right now, I came here to Washington DC to say, America, nobody needs to die. The study that made me start using hydroxychloroquine was a study that they did under the NIH in 2005 that say it works.

Non è possibile paragonare un coronavirus con un altro in questo modo, estremamente banale e semplicistico. Lo studio del 2005 citato da Stella non riguarda il Sars-cov2, ma soprattutto tratta di clorochina e non idrossiclorochina. Da un medico che si reputa esperto di fronte al pubblico, ma anche senza per forza esprimersi di fronte ad esso, ci si aspetterebbe maggiore attenzione in merito.

Lo studio citato dalla pediatra durante la conferenza stampa riguarda la clorichina e non l’idrossiclorichina.

Oltre a dichiarare che il singhiozzo sia un sintomo della Covid-19, e che si curerebbe lo stesso singhiozzo con l’idrossiclorochina, ad oggi non esiste una cura certa contro la malattia e per dimostrarlo la dottoressa pediatrica dovrebbe almeno dimostrarlo con uno studio che rispetti il rigoroso metodo scientifico, e non attraverso dichiarazioni mediatiche come un «Dr.»Ayyadurai Shiva qualunque (magari spacciandosi per inventore delle email). Sempre in data odierna neanche la Food and Drurg Administration, l’ente governativo americano che si occupa di regolamentare i prodotti farmaceutici (il cui commissario Scott Gottlieb è stato nominato durante l’amministrazione Trump), non ha approvato l’idrossiclorochina per prevenire o curare la malattia.

C’è un altro punto fondamentale da spiegare ai lettori. Nell’area complottista e NoVax scorre la narrativa di un vaccino contro la Covid-19 che non verrebbe testato adeguatamente nell’essere umano tanto da sostenere che vi sarà una strage planetaria superiore a quella dello stesso virus. L’area complottista si nutre di queste suggestioni, instaurando un clima di terrore nella popolazione che viene descritta come un enorme cumulo di cavie da laboratorio sacrificabili da Big Pharma per i propri interessi (o per gli interessi di chi, sempre secondo loro, vorrebbe diminuire il numero della popolazione mondiale attraverso la scienza come i peggiori nazisti). Di fatto i vaccini vengono testati, lo stesso Fauci spiegò molto bene che vanno fatti tutti gli studi in merito, ed è quello che sta succedendo ad esempio a Oxford dove ricordiamo che tra i volontari c’è stata anche l’italiana Elisa Granato poi spacciata per morta subito dopo l’iniezione dai terroristi del settore.

Ecco, considerando che il lettore sia ben consapevole che ogni farmaco vada testato a dovere onde evitare effetti collaterali sgradevoli o mortali, è bene ricordare che in mancanza di uno studio serio sull’utilizzo dell’idrossiclorochina nei pazienti Covid-19 è spacciando questo farmaco come cura è completamente sbagliato. In mancanza dei tanto citati test, tirati in ballo dagli ambienti NoVax sul vaccino, come si può pretendere di fornire una «cura» esclusivamente in video se non per propaganda?

Ci troviamo, ancora una volta, dietro la pseudoscienza mediatica e di carattere estremamente politicizzato. L’idrossiclorochina è diventata oggetto di attenzioni da parte dell’inquilino della Casa Bianca Donald Trump e dei suoi seguaci, non è un caso che proprio la conferenza stampa dove è intervenuta Stella Immanuel e la schiera di medici complottisti ci sia la manina del Tea Party Patriots Foundation di Jenny Beth Martin, la quale è intervenuta durante l’evento che è stato trasmesso anche dal sito estremista Breitbart News.

L’intervento promosso da Breitbart, il sito estremista americano.

Dopo il «chi c’è dietro» ora veniamo al «chi c’è davanti», i camici bianchi dell’American Frontline Doctors. La dottoressa Stella Immanuel, medico pediatra, è noto negli Stati Uniti per essere una fervida credente cristiana e degli alieni usati, attraverso il loro DNA, per i trattamenti medici umani. Non solo, in un video pubblicato nel suo canale Youtube parla di spiriti e demoni.

Il video «Deliverance From Spirit Husbands and Spirit Wives (Incubus and Succubus) Part one» pubblicato nel canale Youtube di Stella Immanuel.

Simone Gold, che oltre ad essere avvocato sarebbe una collega di Stella, risulterebbe come fondatrice del gruppo dei camici bianchi complottisti ed è la stessa che si era fatta riprendere in video con un camice bianco con la scritta «Emergency Dept» di fronte all’entrata del pronto soccorso del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Ecco, lo stesso ospedale ha dovuto pubblicare un tweet per ribadire che la dottoressa non lavora e non collabora con loro smentendo la sceneggiata.

Il video di Simone Gold e la risposta dell’ospedale di Los Angeles.

C’è un altro pediatra alla corte dei camici bianchi del complotto e si chiama Robert C. Hamilton, lo stesso medico che qualche anno fa fece discutere per le sue pratiche per «calmare» i neonati mentre piangono: con una presa al collo. Nel suo intervento ha affermato che i bambini sarebbero asintomatici e che non potrebbero contagiare i docenti. Le prove? Nessuna, anche in questo caso.

Tra i camici bianchi c’è anche il Dr. James Todaro, che dal suo canale Twitter promuove Bitcoin e si occupa di blockchain, il quale non risulta abbia pubblicato alcunché di scientifico sulla Covid-19 se non condividendo le teorie altrui sostenendo l’idrossiclorochina. Risulta essere il fondatore del sito Medicine Uncensored dove promuove la sua «cura» contro la Covid-19 senza fondamento scientifico a sostegno della stessa. Insieme a Gregory Rigano era riuscito a farsi spazio nei media pubblicando solo un documento su Google Docs coinvolgendo la Stanford University, l’UAB School of Medicine (Alabama e Birmingham) e la National Academy of Sciences, ma venne smentito dalle stesse università.

Un altro elemento del gruppo è il Dr. Dan Erickson, del pronto soccorso di Bakersfield, che a Fox News aveva messo in discussione le disposizioni sul Covid-19 in California. Un suo video era stato bloccato su Youtube proprio su questo tema, scatenando una serie di messaggi in cui sosteneva che dietro all’intervento nei suoi confronti ci fosse Soros, il quale avrebbe il controllo su Facebook e Youtube.

Il logo del gruppo.

Un ultima curiosità scientifica. Secondo TheDailyBeast, la dottoressa Stella Immanuel si è rifiutata di fornire le prove a sostegno delle presunte cure di centinaia di pazienti Covid-19 con l’idrossiclorochina.

Un ultima curiosità tecnica informatica riguarda invece il dominio Americasfrontlinedoctors.com creato il 16 luglio 2020: l’account che gestisce il contenuto del sito presso il fornitore di servizi da loro scelto sarebbe scaduto.

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