Puglia, le voci di Capossela, Gio Evan, Dente e Michielin in un torrente prosciugato: è il Luce Music Festival

Dal 7 al 12 agosto, per un’edizione particolare: non si svolgerà in uno dei porti sul mare, ma in un luogo dove l’acqua non scorre più da secoli «affinché anche il mondo della musica possa a tornare a vivere dopo una lunga stagione di siccità»

Approdi musicali. Il claim del festival Luce, fondato nel 2018 e giunto alla sua terza edizione, rappresenta il senso di questo evento: portare la musica di qualità nei porti – approdi, appunto – della frastagliata costa del tacco d’Italia, in Puglia. Per il 2020, però, l’organizzazione ha scelto di ricollocare la manifestazione in un nuovo panorama: quello di un “porto” verde della regione, ignoto al grande pubblico, ma che è un punto naturalistico di riferimento per la comunità del Nord Barese. Nel Parco Lama Balice di Bitonto, in provincia di Bari, 7, 8, 10 e 12 agosto si esibiranno cantanti di rilievo nella scena musicale nazionale. «Il “pandemonium” di Vinicio Capossela, lo spettacolo concerto di Gio Evan, il live del nuovo album di Dente e la grinta pop di Francesca Michielin» arrivano nella città finalista della corsa per diventare Capitale italiana della cultura 2020. Le esibizioni degli artisti saranno accompagnate da tour guidati per scoprire il patrimonio storico ed enogastronomico del territorio.


Il fiume scomparso

Le quattro giornate del Luce Music Festival avranno luogo nel letto di un corso d’acqua ormai prosciugato, lungo 37,2 chilometri: una conformazione naturale che prende il nome di Lama Balice e dove, un tempo, scorreva il fiume Tiflis. Oggi, la zona appare costeggiata da ripidi costoni, con uliveti che si alternano a lembi di terra rossiccia. Ogni volta che le piogge cadono abbondanti nell’area che si estende dall’altopiano della Murgia alla costa barese, il torrente torna a riempirsi di acqua e a scorrere fino al mare. «Proprio come il Tiflis – spiegano gli organizzatori -, anche il mondo della musica può tornare a vivere dopo una lunga stagione di siccità». Prima di ogni concerto, al tramonto, il pubblico potrà visitare le architetture antiche del territorio bitontino – dalle porte urbiche ai ponti del XIX secolo dell’architetto Luigi Castellucci – e fare una degustazioni di vino e prodotti locali in una masseria.


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