Taverna contro i probiviri del Movimento: «Ho restituito quello che dovevo». E a Casaleggio: «Nessuno è al di sopra delle regole»

La senatrice in un video pubblicato su Facebook: «Se non c’è un clima di tranquillità è bene che ci sia un clima di verità»

Il clima interno al Movimento 5 Stelle è infuocato. A testimoniarlo, una volta di più, è un video della senatrice Paola Taverna che su Facebook si difende dalle accuse di morosità per non aver restituito una parte del proprio stipendio da parlamentare, come prevedono le regole del Movimento, e come lamentato da Davide Casaleggio in una lettera del 14 settembre. Taverna predica la propria innocenza, dicendosi vittima di una persecuzione mediatica.


La difesa di Taverna

«Oggi ho restituito 309mila euro. Il 7 maggio ho fatto un ulteriore bonifico di 40mila. Ma sono già un paio di mesi che finisco sui giornali come colei che non restituisce. Il primo articolo è del 2 luglio e da allora io ho cercato un’interlocuzione con il gestore del sito tirendiconto.it ma ma non ho avuto riscontro, e gli articoli sono continuati», lamenta la senatrice. «Dopo la mail di Casaleggio del 14 settembre mi viene inviato anche un avviso di procedimento disciplinare da parte dei Probiviri secondo i quali io risulto in ritardo di 4 mensilità», dichiara. «Ma bastava ripercorrere sul sito Parlamento M5S per vedere i miei bonifici. Io restituisco sempre i 300 euro alla piattaforma tecnologica», aggiunge. «Se non c’è un clima di tranquillità è bene che ci sia un clima di verità. Mi aspetto che la mia posizione sia resa pubblica il prima possibile». «Concludo questo video con delle frasi che ho ritrovato nella mail di Casaleggio e che ritengo molto veritiere: credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole ed è altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensarlo».


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