Coronavirus, sì del Cts ai test rapidi nelle scuole. Campione iniziale di 800 mila ragazzi nel Lazio – La circolare del ministero

di Redazione

Accordo sulla circolare presentata dal ministero della Salute: verranno utilizzati solo per attività di screening. Spallanzani in prima linea. E Arcuri fa partire la richiesta di offerta per 5 milioni di test

Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera all’utilizzo dei test rapidi nelle scuole, esclusivamente a scopo di screening contro il Coronavirus. Il semaforo verde del Cts è arrivato sulla base della proposta presentata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha definito i risultati diagnostici «incoraggianti». Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, ha spiegato che negli istituti del Lazio verrà testato un campione iniziale di 800 mila ragazzi.


Il ministero della Salute, in una circolare diffusa in tarda serata, indica chiaramente che sarà possibile usare nelle scuole i test antigenici rapidi attualmente in uso in porti e aeroporti. Nella stessa circolare si precisa che «l’uso di questi test antigenici rapidi è in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da Sars-CoV2».


Il testo integrale della circolare del ministero della Salute

In un primo momento l’ipotesi di utilizzare i test rapidi anche nelle scuole non convinceva gli esperti del Comitato. Tali test, utilizzati già negli aeroporti, «ad oggi non sono un’alternativa ai tamponi», aveva detto infatti Sergio Iavicoli, membro del Cts e direttore del dipartimento di Medicina, Epidemiologia e Igiene del lavoro dell’Inail. Mentre membri come Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, avevano aperto all’utilità dello strumento a fini di monitoraggio.

D’altra parte, come ha ricordato il ministro Speranza al termine della sua audizione in commissione Sanità al Senato, per l’arrivo di vaccini e cure efficaci «serviranno ancora mesi». Mentre sul fronte dei test «settimana dopo settimana ne abbiamo di migliori e più rapidi. Da quando abbiamo cominciato a utilizzarli negli aeroporti è passato un mese e mezzo e ci sono numeri significativi sull’affidabilità». Di qui la scelta di estenderli anche nelle scuole.

Il via libera di Arcuri: offerte entro l’8 ottobre

A stretto giro, dopo l’ok del Cts, è arrivato il via libera, da parte del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, alla richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test rapidi. Inizialmente destinati a porti e aeroporti, il loro utilizzo sarà esteso – con la decisione di oggi – anche alle scuole. Le offerte dovranno essere presentate entro le 18.30 di giovedì 8 ottobre 2020.

Le imprese che intenderanno rispondere dovranno indicare la disponibilità a fornire in comodato d’uso gratuito, qualora fosse necessario, un sufficiente numero di macchinari, presso i siti di distribuzione indicati da Arcuri, per la somministrazione dei test consegnati, e a distribuire i test sul territorio nazionale.

Continua a leggere su Open

Leggi anche: