Fauci fa il punto sul vaccino: «Perché non saremo al sicuro almeno per un altro anno»

di Giada Giorgi

«A furia di annunciare vaccini dietro l’angolo rischiamo di deludere la gente». Il capo dell’Istituto nazionale americano per la prevenzione delle
malattie infettive esorta a fare previsioni caute

Serve ancora tempo. Nonostante l’annuncio delle prime dosi di vaccino anti Covid entro i primi di dicembre da parte di Irbm, il professor Anthony Fauci non sembra avere dubbi: potremo dirci al sicuro dalla minaccia di SARS-Cov-2 non prima «del prossimo Natale, quello però del 2021». L’annuncio del premier Conte giorni fa e la notizia arrivata da Irbm nella giornata di ieri sulla disponibilità, «salvo imprevisti», del vaccino di Oxford a strettissimi giro, non ha fatto esultare come ci si sarebbe aspettato diversi esperti, tra cui proprio il celebre virologo americano. A la Repubblica, ha spiegato che nonostante «il grande lavoro degli scienziati» e «la prospettiva di poter vaccinare qualcuno entro fine anno», per i grandi numeri si dovrà necessariamente aspettare ancora.


Una tempistica che Fauci vede chiaramente allungarsi a marzo del 2021, mese in cui, se l’efficacia e la sicurezza delle prime dosi sui soggetti più a rischio dovesse essere confermata, «la copertura potrebbe cominciare a bastare per tutti». Previsioni significative che il virologo però concede con estrema cautela, sottolineando come il rischio «illusione» possa essere ancora più dannoso per la popolazione. «A furia di annunciare vaccini dietro l’angolo» ha spiegato Fauci, «rischiamo di deludere la gente. Se creiamo diffidenza meno persone saranno disposte a prenderlo».


Un equilibrio sottile che vede ancora una volta decisive le misure di sicurezza ormai note. Perseverare con distanziamento e mascherine è ad oggi l’unica soluzione davvero possibile per arginare la trasmissione, considerando anche, come ricorda Fauci, che «al momento non sappiamo se il vaccino sarà efficace al cento per cento» e che tra le altre cose «la sperimentazione per i bambini inizierà solo quando avremo dati certi sull’efficacia di quello per adulti». La questione sarà poi anche con chi si rifiuterà di sottoporsi alla vaccinazione. Un problema non di poco conto considerato, come ricorda il virologo, che «solo con un 75/80% di vaccinati, potremo aspettarci buoni risultati».

Una delle considerazioni incoraggianti di Fauci è invece sulla possibilità di tornare a viaggiare: «potremo tornare a farlo nel prossimo autunno, sono cautamente ottimista». E in quanto ai leader come Trump, che continuano a sottovalutare la seconda ondata di Covid-19, non ha dubbi: «I capi sono tenuti a dare l’esempio dicendo la verità e dando raccomandazioni giuste. Mascherine e distanza sociale non sono atti politici ma gesti di rispetto e tutela».

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