Il governo si dà dieci giorni di tempo: se il contagio non rallenta, coprifuoco in tutta Italia dalle 21

di Redazione

L’ipotesi sul tavolo dell’esecutivo: consentire gli spostamenti solo per scuola e lavoro. Terapie intensive sotto osservazione: a quota 2.300 può scattare il lockdown

Il limite massimo è fissato non oltre i dieci giorni: se le misure messe in campo con l’ultimo Dpcm non avranno avuto effetti sulla curva dei contagi, allora il governo interverrà con un nuovo giro di vite. Una delle ipotesi sul tavolo è l’imposizione del coprifuoco in tutta Italia a partire dalle 21, con l’uscita dalle abitazioni che potrebbe essere consentita solo per andare a scuola e al lavoro. Una misura estrema, che il premier Giuseppe Conte spera fino all’ultimo di riuscire a scongiurare, ma che l’andamento dell’epidemia – giorno dopo giorno – rende sempre più concreta.


Il pressing dei “rigoristi”

Si deciderà anche in base a quanto avranno fatto le Regioni. Il quadro viene aggiornato di ora in ora. E nessuno più esclude un’accelerazione, anche se le ricette degli alleati di governo divergono. Di sicuro non ci si può permettere, avverte il Partito democratico, di arrivare in ritardo, anche perché nel Paese crescono rabbia e confusione. Un coprifuoco a livello nazionale – si ragiona all’interno dell’esecutivo – avrebbe un effetto sulle abitudini della popolazione, soprattutto nelle grandi città, e potrebbe aiutare a far alzare la soglia dell’attenzione dei cittadini anche durante il giorno. Ecco perché i “rigoristi” invitano a tenerla nel ventaglio delle opzioni.


Occhi puntati sull’indice Rt

La priorità è frenare la corsa del virus prima che si arrivi alla soglia massima di terapie intensive che rischia di fare scattare il lockdown e che è fissata a quota 2.300, il 30% del totale dei posti disponibili. Un altro indicatore che è tenuto monitorato è l’indice di contagio (Rt): la settimana scorsa era a 1,17, nelle prossime ore ci si aspetta che il nuovo dato registri l’impennata dei giorni scorsi. Raggiunta la soglia dell’1,5, negli scenari disegnati dall’Istituto superiore di sanità e dal Comitato tecnico scientifico, dovrebbe scattare il lockdown. Non siamo ancora a quel punto, non ancora. Ma il trend è chiaro. E, a meno di una brusca frenata, un’altra stretta sarà inevitabile.

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