Scuola, bloccate le assunzioni dell’organico Covid per mancanza di fondi. I presidi: «Stop in diverse regioni»

di Giada Ferraglioni

I presidi hanno segnalato lo stop delle supplenze annunciate ad agosto dalla ministra Azzolina. E dagli Uffici scolastici regionali confermano

Un errore di calcolo sospende le assunzioni straordinarie del personale scolastico. Una circolare inviata dal Ministero dell’Istruzione agli Uffici Scolastici Regionali ha chiesto la sospensione dell’attivazione degli incarichi temporanei del cosiddetto organico Covid «non ancora perfezionato». La motivazione del passo indietro sarebbe, in definitiva, la mancanza di fondi. Ora il Ministero dovrà fare un passaggio con il Mef per capire quanti soldi ci sono davvero a disposizione, ma intanto arrivano gli stop preventivi. A salvarsi sarebbero solo le scuole nelle province che li hanno già nominati.


Per il resto, niente più assunzioni a tempo determinato. Stop tutta la Lombardia (che ha già attivato la didattica a distanza per le superiori), niente più supplenze in Friuli Venezia Giulia, e probabilmente neanche in Abruzzo. Ma non solo qui: «Ci stanno arrivando segnalazioni da diverse regioni d’Italia», spiega a Open Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presiti (Anp). «Veneto, Toscana, Molise». Una situazione che sta mandando in allarme i dirigenti degli istituti, già alle prese con altri problemi extrascolastici – come i ritardi delle Asl e l’inefficienza dei trasporti pubblici.


L’ordinario Covid era stato pensato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ad agosto, nell’ottica di far fronte a una delle difficoltà più evidenti nelle scuole – le cosiddette “classi pollaio”, diventate impensabili in piena pandemia- attraverso l’introduzione veloce di una schiera di supplenti. Si trattava di oltre 50 mila assunzioni di personale, «finalizzate a consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021», da inserire prioritariamente nelle scuole d’infanzia e del primo ciclo.

Secondo il sindacato la Gilda degli insegnanti, in molte regioni sarebbero state sospese non solo le assunzioni pensate per venire incontro alle esigenze della pandemia, ma anche tutte le altre supplenze: in Friuli, ad esempio, l’Usr ha comunicato lo stop anche alle supplenze per maternità e a quelle di brevissimo periodo. «Temiamo che queste assunzioni non verranno mai riattivate», spiegano dalla Gilda. «Perché tanto ora si andrà verso la didattica a distanza e passeranno in sordina».

I presidi: «A noi troppe responsabilità. Assumere organico Covid anche nelle Asl»

Oltre ai nuovi tagli sul personale, i presidi stanno passando settimane difficile anche alla luce delle problematiche derivanti dai sistemi sanitari e dei trasporti. Come ha spiegato Giannelli, i ritardi delle Asl territoriali nel fare i test, dare i risultati e nel dare indicazioni alle scuole sul come agire, «hanno spinto i presidi a prendere delle decisioni di ordine sanitario che non gli spetterebbero». Gli esiti dei molecolari «arrivano 10 o 14 giorni dopo, e nel frattempo nessuno ci dice nulla, nemmeno chi mandare in quarantena».

Per il presidente dell’Anp si tratta di una situazione «inaccettabile»: «Non possiamo disporre noi di nostra volontà la messa in quarantena degli studenti e degli insegnanti. Di questo passo non avremo più nessuno a scuola». I test rapidi, spiega, non sono arrivati nella gran parte delle scuole e Asl sono congestionate dal numero di contagi. «E questo perché hanno personale inadeguato».

Secondo Giannelli, è paradossale il fatto che a pagare le spese della cattiva gestione devono essere le scuole, che sono uno dei posti più sicuri dal punto di vista della diffusione del Sars-Cov-2. I veri problemi, dice, sono nei sistemi sanitari e dei trasporti. Il 21 ottobre l’Anp ha inviato una lettera al Ministero della Sanità per esortarli ad assumere organico Covid anche nelle Asl. Ma visto il decorso del personale straordinario nelle scuole, potrebbe essere meno facile del previsto.

Foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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