Coronavirus. Vuoto l’ospedale Sacco di Milano? Emergenza inventata? No! Ecco cosa è successo!

Attraverso i social qualcuno pensa di testimoniare con estrema facilità la realtà degli ospedali. Ecco cosa è successo realmente al Sacco di Milano

Ci sono giunte diverse richieste di verifica per due video girati da due signore presso l’ospedale Sacco di Milano, un’iniziativa lanciata online da negazionisti dell’emergenza Covid-19 per «smentire» le difficoltà che vengono raccontate dai media degli ospedali milanesi nell’affrontare questa seconda ondata di contagi e, purtroppo, di ricoveri per malati anche gravi in terapia intensiva. Nel video le due protagoniste fanno intendere che presso il pronto soccorso dell’ospedale regni la calma, tanto che non si sentirebbero nemmeno le sirene delle ambulanze.

Secondo alcuni media le due signore avrebbero addirittura sbagliato padiglione e dunque non avrebbero ripreso la reale situazione presso la struttura e poteva anche darsi che fosse andata in questo modo, ma non è così. Siamo andati di persona a parlare con il Dott. Pietro Olivieri, responsabile della Direzione Medica di Presidio Luigi Sacco, il quale ci ha permesso di far luce sull’accaduto.

Il primo video pubblicato nella pagina Libertà di Espressione e di Movimento.

Sempre ammesso che avessero sbagliato padiglione, non si sentivano a dir loro le ambulanze. «Avevamo 70 pazienti all’interno del Pronto soccorso, positivi in attesa di un posto letto», ci racconta il Dott. Olivieri che prosegue: «Posto letto che non c’era. Quel giorno siamo rimasti a lavorare fino a sera tardi per cercare di aprire un nuovo reparto, dove poter dare ristoro a questi pazienti, in attesa ormai da tante ore». La prova della mancanza delle ambulanze? Presto detto: «Poco prima avevo mandato una eMail al 118, dove chiedevo nella consapevolezza di essere tutti nella stessa barca, di non mandarmi più ambulanze per almeno 12 ore».

L’email inviata per interrompere l’arrivo delle ambulanze, richiesta che ha avuto seguito.

Il pronto soccorso, saturo come i posti a disposizione per i pazienti Covid, non poteva ricevere ulteriori arrivi e dunque la signora, evidentemente, si era trovata sul posto nel momento più propizio alla sua narrazione, ma di fatto non supportata dalle prove. A supporlo è lo stesso Dott. Olivieri che non perde l’occasione per lanciare un messaggio ai negazionisti:

Probabilmente la “buontempona” che ha realizzato il filmato lo aveva fatto in quel frangente, constatando forse che invece stessimo fumando e mangiando patatine. Questi buon temponi se vogliono possono venire da queste parti – tanto “non stiamo facendo niente” – come loro affermano. Li porterò tranquillamente a fare un tour guidato dell’ospedale, senza alcun problema.

L’intervista continua, e la potete visionare integralmente in questo articolo, per renderci conto dell’attuale situazione che vivono gli operatori sanitari non solo dell’ospedale Sacco, ma di tutti gli altri da Milano all’intera area lombarda: «Noi continuiamo a ricevere come tutti gli ospedali, milanesi e lombardi, decine e decine di richieste di ricovero. Al momento l’ospedale Sacco ha aperto 300 posti Covid, che sono interamente occupati. Cerchiamo di aprire sempre più letti di rianimazione, perché contrariamente a quel che si dice, sempre più gente ha bisogno di essere intubata».

Il post Instagram di @camillaassi dove dichiara di essere l’autrice del video.

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