«Anche il Big Mac non è male». La campagna di Burger King per salvare il settore del fast food

di Redazione

Non solo Mac. «Non avremmo mai pensato di incoraggiarti a ordinare da KFC, Quick, O’Tacos, Domino’s Pizza, Subway […]», scrive il marchio nato in Florida a metà degli anni 50

Dopo anni passati a boicottare (senza successo) il suo più acerrimo concorrente, Burger King sotterra per il momento l’ascia di guerra. Con un tweet, e in allegato un comunicato stampa in francese, invita tutti i suoi clienti a ordinare pasti anche da McDonald’s, il colosso statunitense del fast food, per finanziare le migliaia di operai che ci lavorano. La notizia è stata riportata due giorni fa, primo novembre, dal quotidiano francese Le Figaro ed è poi diventata virale sui social di tutto il mondo. L’iniziativa non riguarda i soli punti vendita d’oltralpe. Anche dalla sede britannica è partito lo stesso annuncio: l’obiettivo è salvare il settore del fast food. In Francia, comunque, la situazione economica, complice il lockdown voluto da Macron e dovuto alla pandemia da Coronavirus, è sempre più drammatica.



«Non avremmo mai pensato di incoraggiarti a ordinare da KFC, Quick, O’Tacos, Domino’s Pizza, Subway […]», scrive il marchio nato in Florida a metà degli anni 50. «Oggi anche i ristoranti che impiegano migliaia di persone hanno bisogno del tuo sostegno». E poi la chiusa, inequivocabile: «Con un Whopper vai alla grande, ma se è un Big Mac non è neanche male», dice. Dal 2012 Burger King aveva abituato i suoi clienti a una guerra pubblicitaria contro McDonald’s.

Ora invece incoraggia i consumatori a ordinare nei locali Mc, i cui menu sono disponibili per l’asporto o la consegna. Il direttore generale della piattaforma Deliveroo aveva dichiarato a France Info, lunedì 26 ottobre, che i servizi di consegna a domicilio avevano permesso di mantenere quasi 38.000 posti di lavoro in Francia. «Se i ristoranti non avessero avuto questa fortuna inaspettata […], non sarebbero stati in grado di preservare la loro attività», ha spiegato.

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