Coronavirus, Rezza: «La situazione migliora, ma molto lentamente». E sul via ai vaccini: «Un momento storico» – Il video

di Cristin Cappelletti

Durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati, il irettore generale della Prevenzione del ministero della Salute ha evidenziato come non si vedano ancora segnali positivi sul numero delle vittime

«Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto 14.442 positivi, con un rapporto di poco al di sotto del 10%. C’è una tendenza a una lieve diminuzione, non particolarmente veloce o accentuata, ma rimane elevato il numero dei decessi». Così, in conferenza stampa, Giovanni Rezza, direttore generale delle Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, ha analizzato l’andamento dell’epidemia in Italia. Se da una parte c’è stata una lieve diminuzione del rapporto tra positivi e tamponi effettuati, dall’altra continua a rimanere alto il numero dei decessi e degli ingressi in terapia intensiva. «Sappiamo che questo è l’ultimo indicatore che tende a scendere», ha chiarito Rezza.


A più di un mese dalla divisione dell’Italia in zone, la situazione epidemiologica tende a migliorare «ma molto lentamente e purtroppo non vediamo segnali positivi sui decessi». A diminuire è complessivamente il numero dei positivi, ma è una diminuzione, ha aggiunto Rezza, molto lenta. Per questo, ha sottolineato, bisogna «continuare a osservare le misure decise». Quanto al via alla campagna vaccinale nel Regno Unito, Rezza lo ha definito «un momento storico, a prescindere dalle polemiche».


«Stiamo aspettando che Fda e Ema rivedano tutti i documenti e mi auguro che ciò rappresenti una svolta anche per gli altri paesi Ue – ha spiegato Rezza -. L’Ema sta vagliando con accuratezza la documentazione e si prevede che entro fine anno l’autorizzazione al vaccino arrivi. L’Italia è pronta». A questo punto, il numero dei soggetti che saranno vaccinati, ha chiarito Rezza, dipenderà dalla data di autorizzazione dei vaccini e dalla capacita di distribuzione delle dosi. «Il piano vaccinale c’è e c’è un confronto europeo – ha proseguito -. Le scelte dell’Italia sono conformi agli altri Paesi ma sarebbe bello iniziare la campagna tutti insieme».

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