Coronavirus, Lopalco non ha dubbi: «La terza ondata è inevitabile. Ora rinunciare ai contatti sociali»

di Giada Giorgi

L’epidemiologo dell’Università di Pisa: «Dobbiamo guadagnare tempo in attesa dell’arrivo dei vaccini». E per la riapertura delle scuole propone «micro-bolle di 10 ragazzi» per ridurre il rischio contagio

Luigi Lopalco non ha dubbi: la terza ondata di Covid-19 è inevitabile. C’è però un punto su cui ancora possiamo lavorare per renderla meno pericolosa. «Dobbiamo ridurre al minimo eventi e sociali incontri per questo Natale», spiega l’epidemiologo dell’Università di Pisa e assessore alla Salute della Regione Puglia a Il Messaggero. Lopalco sottolinea come la pericolosità della terza ondata dipenda «dal momento in cui arriverà». Il tempo secondo il professore è il fattore chiave per rendere meno pericoloso il prossimo incremento dell’ondata di positivi.


Una strategia che vede nell’arrivo del vaccino lo strumento di cui armarsi per la prossima grande impennata. «Dobbiamo prendere più tempo possibile. Con la vaccinazione Covid almeno gli anziani saranno protetti, gli effetti della ripresa dei contagi diventerebbe più sopportabili» spiega Lopalco. Un’ondata che se non presa in tempo potrebbe rivelarsi, a detta del professore, ancora più pericolosa della seconda.


«Sacrifici fondamentali»

Con la fine dell’anno dovrebbe andare esaurendosi la seconda ondata, con una pressione sugli ospedali ormai ridotta. Il punto è che la diminuzione dei dati non corrisponderà all’azzeramento della circolazione del virus, motivo per cui sarà centrale mantenere alta l’attenzione. Il professor Lopalco li chiama «sacrifici fondamentali» e da qui a gennaio saranno ancora «fondamentali» per ritardare la nuova impennata. Primo fra tutti la rinuncia ai contatti sociali. «Questo è l’unico modo anche se purtroppo ancora la gente non l’ha capito», continua Lopalco, invitando soprattutto i giovani a capire quanto quelli che stiamo vivendo siano e debbano rimanere «i mesi del sacrificio».

La rinuncia ai contatti sociali è la misura più urgente riconosciuta da Lopalco per la stagione imminente delle influenze. Periodo in cui però il governo sembra intenzionato a riaprire le scuole. «Si riaprano puntando a classi poco affollate, creare micro-bolle di 10 ragazzi» spiega Lopalco, ribadendo la necessità di ricorrere ancora «a meccanismi come le lezioni al pomeriggio, dad alternata, orari sfalsati». Ridurre il numero delle classi sarà centrale: «Con 25 studenti in uno stesso spazio basta poco per moltiplicare il contagio».

«Il vaccino? Il “bugiardino” spiegherà tutto»

Altro tema fondamentale è quello legato ai vaccini e alla loro sicurezza. «Nel momento in cui la formula sarà commercializzata in Europa», spiega Lopalco, «ci sarà il bugiardino dove sarà scritto tutto». Lo scienziato si riferisce alle possibili controindicazioni, argomento attualmente al centro del dibattito sulla somministrazione. «Il fatto che il vaccino possa produrre febbre sarà il minimo che ci si possa aspettare, sono eventi usuali e previsti», chiarisce Lopalco, ribadendo in ogni caso la sicurezza della formula dopo l’autorizzazione dell’ente regolatore.

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