Coronavirus, Ema detta i tempi per il vaccino: risposta a Pfizer entro il 29 dicembre. Per Moderna il 12 gennaio

di Giada Giorgi

Smentendo chi attendeva le prime dosi entro Natale, l’Agenzia europea del farmaco fissa due riunioni straordinarie oltre il periodo delle festività, con una tempistica già molto «accelerata» rispetto all’iter standard

L’ente regolatore europeo incaricato di dare il via libera definitivo al vaccino anti Covid comincia a dettare i suoi tempi. Dopo la richiesta di autorizzazione da parte di Pfizer e BioNtech, l’Ema (Agenzia europea del farmaco) si è espressa circa i passi da fare per la valutazione conclusiva della formula candidata. La domanda sull’immissione in commercio condizionale del vaccino Pfizer è stata quindi accolta e l’ente regolatore ha fatto sapere che il lavoro di verifica «si concluderà con una riunione straordinaria prevista per il 29 dicembre».


Una tempistica che Ema ha definito «accelerata» ma che mette in dubbio di conseguenza tutte le voci di una possibile diffusione prima di Natale. La stessa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si era pronunciata in questo senso, ricordando i contratti chiusi con le compagnie farmaceutiche e ribadendo che «se tutto andrà bene, prima della fine di dicembre i primi cittadini europei potranno essere vaccinati». I tempi di Ema sembrano dettare altre scadenze. Non a caso anche l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron delle ultime ore ha previsto una campagna di vaccinazione anti-Covid per tutta la popolazione non prima di aprile 2021 e che andrà avanti fino a giugno dello stesso anno.


Domanda e risposta per Moderna

Sul vaccino Pfizer, dunque, Ema si concederà tutto il mese di dicembre come tempo massimo di valutazione. Ma non è l’unica formula di cui dovrà occuparsi. Nelle ultime ore anche Moderna ha fatto richiesta di autorizzazione per il proprio vaccino candidato a combattere il Covid. La risposta in questo caso sarà «conclusa al più tardi nella riunione straordinaria prevista per il 12 gennaio», come ha fatto sapere Ema. Un tempo più lungo per la seconda richiesta di autorizzazione che chiamerà il Comitato tecnico scientifico per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Ema, a stabilire se i dati presentati saranno sufficientemente validi per dichiarare il vaccino efficace e sicuro per tutta la popolazione.

Continua a leggere su Open

Leggi anche: