Champions League, tornano in campo Psg e Basaksehir. I giocatori in ginocchio per Black Lives Matter

Il gesto di solidarietà dopo le accuse di razzismo al quarto uomo nella gara di ieri, interrotta dopo appena 16 minuti. Intanto la Uefa ha avviato un’indagine

Pugno alzato verso il cielo in segno di solidarietà per la campagna anti-razzismo di Black Lives Matter. È iniziata così la partita tra Paris St. Germain e del Basaksehir, la seconda in due giorni dopo che la gara di ieri venisse interrotta in seguito alle accuse di razzismo al quarto uomo, Sebastian Coltescu, per delle frasi rivolte alla panchina della squadra turca. Così, prima di iniziare a giocare i calciatori dei due schieramenti si sono inginocchiati a metà campo e hanno mandato un messaggio inequivocabile di non-tolleranza verso l’intolleranza. Questa volta la partita, che è diretta da un nuovo gruppo arbitrale, è durata più di 16 minuti e si è conclusa con un 5-1 per i francesi (tripletta di Neymar e doppietta di Mbappé).



La Uefa avvia un’indagine

Sarà che il Basaksehir è la sua squadra del cuore, ma nella bufera che ha investito Sebastian Coltescu si è inserito anche Recep Tayyip Erdogan. Tramite un post su Twitter, il presidente turco ha condannato l’episodio dichiarando che non «c’è spazio per il razzismo» nel mondo del calcio. E ora anche la Uefa prova a vederci chiaro. La massima organizzazione del calcio europeo ha annunciato che, in conformità con l’articolo 31 (4) del Regolamento Disciplinare, è stato nominato un ispettore per condurre un’indagine sull’incidente e sugli eventi che hanno portato il Paris Saint-Germain e l’Istanbul Basaksehir ad abbandonare il campo.

La condanna del ministro dello Sport romeno

Per ora, il destino di Coltescu è ancora incerto. Il quarto uomo del match di ieri sera è accusato di essersi rivolto al viceallenatore del club turco, Pierre Webò con la parola nigro, che dal romeno viene tradotta come nero. Da qui la polemica che ha visto dividersi fan e non sui social tra chi parla di un’incomprensione e chi di un epiteto con un chiaro intento razzista. Ma intanto, dalla Romania la posizione della federazione è chiara: «Prendiamo fermamente le distanze da qualsiasi azione o dichiarazione con connotazioni razziste o xenofobe. Stiamo aspettando il rapporto Uefa per scoprire esattamente cosa è successo e agire di conseguenza». Anche il ministro dello Sport romeno, Ionut Stroe, ha condannato «qualsiasi commento che possa essere interpretato come razzista, xenofobo o discriminatorio».

Hackerato il profilo Instagram di Coltescu

Coltescu, che ha alle spalle una lunga carriera da arbitro con ben 273  partite dirette nella massima serie romena, e che aveva da poco fatto il suo ingresso in campo internazionale, arbitrando 9 partite tra Champions ed Europa League, ha dichiarato: «Non leggerò alcun sito o giornale nei prossimi giorni. Chiunque mi conosca – ha aggiunto al quotidiano nazionale ProSport – sa che non sono razzista». Nel frattempo, oggi l’account Instagram dell’arbitro romeno è stato hackerato e la sua foto profilo sostituita con quella di Pierre Webò.

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