La vera eredità di Maradona sono i diritti legati alla sua immagine. Ma a chi spettano?

La legge sul diritto d’autore esclude la necessità del consenso della persona ritratta o dei suoi eredi quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla sua notorietà. Ma ci sono dei limiti per lo sfruttamento commerciale

Già da giorni circola la voce di una battaglia legale tra i presunti eredi del Pibe de Oro e le notizie si dividono tra chi sostiene che in gioco vi sia un patrimonio milionario e chi, invece, afferma che Maradona sia morto in povertà, dopo una vita di sperperi ed eccessi. In attesa di stabilire quale delle due sia vera, quanto accaduto negli scorsi giorni, quando per un attimo il mondo si è dimenticato della pandemia per guardare le immagini di quello che è stato definito il gol del secolo in Inghilterra – Argentina, dimostra che il vero patrimonio lasciato dal Diez è legato alla sua immagine, certo anche controversa, ma indiscutibilmente dall’enorme valore.


Lo stesso avvocato e amico di Maradona Angelo Pisani, infatti, ha scritto «Il suo vero lascito è il brand che può nascere dal suo nome, un brand che se fosse stato valorizzato così come hanno fatto campioni normali del calibro di Messi e Ronaldo, avrebbe fruttato un patrimonio inesauribile e perpetuo, capace di sostenere anche mille eredi». In base alla legge italiana, per la tutela dei diritti relativi all’immagine della persona deceduta, è necessario distinguere tra diritti morali, da un lato, e diritti economici relativi allo sfruttamento dell’immagine del defunto, dall’altro.


Infatti, mentre la tutela dei diritti morali – cioè del decoro e della reputazione della persona ritratta – è automaticamente riconosciuta in primo luogo al coniuge e i figli o, in loro assenza, ai genitori, i fratelli e le sorelle e, in ultima istanza, i parenti fino al quarto grado, indipendentemente dal fatto che siano o meno anche eredi; i diritti economici, invece, sono direttamente attribuiti agli eredi, salva diversa disposizione del defunto.

L’uso a scopo commerciale del brand Maradona

La questione dell’eredità è dunque strettamente connessa all’uso a scopo commerciale dell’immagine di Diego Armando Maradona e, in generale, dei personaggi celebri. Infatti, la legge sul diritto d’autore esclude la necessità del consenso della persona ritratta o dei suoi eredi quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla sua notorietà. Tuttavia, tale eccezione è limitata alle esigenze di informazione pubblica, o comunque di interesse collettivo, e non anche allo sfruttamento del ritratto di personaggi famosi a fini pubblicitari, per sponsorizzazioni o attività di merchandising.

Proprio l’anno scorso, Maradona aveva fatto causa a un noto brand di moda italiano per aver fatto indossare a una modella una maglietta di colore bianco e azzurro con il numero 10 e il suo nome in una sfilata dedicata alla città di Napoli. Il Tribunale di Milano ha riconosciuto che l’utilizzo del nome di Maradona «veicola particolari suggestioni di fascino storico e di eccellenza calcistica» e non può essere utilizzato a scopo commerciale da terzi senza il consenso degli aventi diritto.

Tuttavia, a fronte di una richiesta di oltre un milione di euro, il calciatore ha ottenuto un risarcimento di settanta mila euro. Ben lontano dai 975 mila euro richiesti per un post su Instagram di Cristiano Ronaldo. Ma si sa, quando scompare un personaggio leggendario come Maradona, il valore della sua immagine cresce esponenzialmente e, se la causa fosse stata promossa oggi dai suoi eredi l’esito sarebbe stato probabilmente diverso.

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