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Sarà un Natale blindato, mini-lockdown per otto giorni festivi: l’ipotesi del pranzo con due congiunti anche in zona rossa

17 Dicembre 2020 - 08:37 Giada Giorgi
Dal 24 dicembre al 3 gennaio l’Italia entrerà in zona rossa salvo tre giornate di respiro dal 28 al 30 dicembre, in cui le misure potrebbero tornare quelle di una zona arancione per tutto il Paese. Oggi l’incontro tra Conte e i capidelegazione, Bellanova compresa

Non è un rosso natalizio quello che potrebbe attendere l’Italia nelle prossime giornate di festa ma un più temuto rosso da territorio in lockdown. Le lunghe ore di confronto tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione riuniti fino a alla tarda sera di ieri, oggi 17 dicembre fanno svegliare l’Italia con ancora un nulla di definitivo sull’ulteriore stretta anti-Covid, ma con l’ipotesi salda di un Natale chiusi in casa, almeno per 8 giorni.

Quello che Conte ha dichiarato per mesi di voler scongiurare potrebbe dunque oggi, dopo il nuovo incontro previsto con i capidelegazione al completo, Bellanova compresa, diventare realtà e stravolgere nuovamente gli scenari che si erano promessi. Il braccio di ferro avvenuto tra il premier, sempre intenzionato alla linea morbida, e i capidelegazione più rigoristi con i ministri Boccia e Speranza affianco, trova il suo casus belli nelle numerose immagini di assembramento arrivate dopo il passaggio di molte zone del Paese in zona gialla.

«Comportamenti che destano preoccupazione», aveva detto il premier qualche giorno fa, annunciando così «la necessità di rafforzare il piano natalizio già definito». Altro che discussione sugli spostamenti tra piccoli comuni, ora la posta in gioco è quella di un Natale blindato e il rafforzamento di cui ha parlato il premier potrebbe rivelarsi, invece, un vero e proprio stravolgimento di scenario.

Le date blindate

Se la linea più quotata dagli scontri di ieri sarà confermata anche oggi, il minimo da aspettarsi sarà quello di passare 8 giorni chiusi in casa. Dal 24 dicembre al 3 gennaio l’Italia sarà tutta in fascia rossa, con il divieto anche sui piccoli spostamenti per raggiungere parenti vicini. L’ipotesi di chiusura potrà essere prevista anche per la data del 6 gennaio. Negli stessi giorni di lockdown per tutti i cittadini, anche bar e ristoranti dovranno rimanere chiusi: 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre; 1, 2, e 3 gennaio. Nel frattempo per le strade sarà definito lo stop alla circolazione, anche all’interno del proprio comune.

I tre giorni di respiro

Secondo l’ipotesi più accreditata ci saranno solo tre giorni in cui le misure torneranno ad essere quelle di una zona arancione per tutto il Paese, nonostante il premier Conte si sia battuto ieri per il ritorno a norme di fascia gialla. Il 28, il 29 e il 30 dicembre bar, ristoranti, pasticcerie e pub potranno rimanere aperti fino alle 18, si potrà uscire di casa dalle 5 alle 22 di sera, con uno scenario più duro di coprifuoco anticipato alle 20 ancora però tutto da confermare.

Le eccezioni

Il terreno di scontro più duro atteso per oggi sarà proprio riguardo alle deroghe da concedere in casi ritenuti di necessità. L’ipotesi di eccezione più alimentata dal premier Conte insieme ad alcuni presidenti di Regione è quella di allargare gli incontri di famiglia a due congiunti stretti, come per esempio i genitori anziani, con la raccomandazione di mascherina. La deroga invece che per il momento trova unanimità è il permesso di partecipare alle celebrazioni religiose.

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