Sì, siamo condannati alla terza ondata. Walter Ricciardi: «Fermarla è difficile. La stretta di Natale è necessaria»

di Redazione

«Purtroppo il meccanismo decisionale in Italia sconta dei compromessi», dice il consigliere scientifico del ministro Speranza. «E la dialettica Stato-Regioni è incompatibile con la circolazione del virus»

Sì, siamo condannati alla terza ondata. «Quelle adottate per Natale sono misure necessarie ma non credo che per la tempistica saranno sufficienti a fermare la terza ondata: occorre almeno un mese per invertire la tendenza e re-tracciare i contagi» di Coronavirus. Come hanno fatto Germania e Austria, che «ha fatto una cosa intelligente. Ha detto ai cittadini ‘state a casa’ fino al 16 gennaio e poi ricominciamo a tracciare e blocchiamo sul nascere nuovi focolai». Sono le parole di Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza.


«Purtroppo il meccanismo decisionale in Italia sconta dei compromessi», dice Ricciardi nel corso dello speciale Covid19 Domande e Risposte di Gerardo D’Amico su Rainews24. Il ministro Speranza «ha sempre avallato l’idea di agire tempestivamente e con misure rigorose, poi però si confronta con un Consiglio dei ministri in cui non sempre riesce a convincere tutti, anche se ultimamente di più, e poi c’è un meccanismo di dialettica Stato-Regioni che in questo momento è incompatibile con la circolazione del virus», prosegue. La Germania «che pure è uno Stato federale ha risolto con una legge in cui Stato e Laender approvano in modo tempestivo le misure. Il virus non ammette confini, differenze ideologiche o giurisdizionali, e si diffonde».


In copertina ANSA | Walter Ricciardi.

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