In Evidenza ENISiriaUSA
POLITICAConsultazioniCrisi di governoForza ItaliaGiorgia MeloniGoverno DraghiMario DraghiMatteo SalviniNicola ZingarettiVoto di fiducia

Consultazioni, Forza Italia appoggia il governo Draghi. Sì di Zingaretti, Meloni non voterà la fiducia. Salvini vuole leghisti nell’esecutivo

Terminato il secondo giorno di colloqui con le forze politiche. Tutti i partiti, tranne Fratelli d'Italia, disponibili a sostenere il premier incaricato. Domani occhi puntati su Lega e M5s

Al termine del secondo giorno di consultazioni, il premier incaricato Mario Draghi convince tutti, tranne Giorgia Meloni. Dopo l’affidamento da parte del capo dello Stato Sergio Mattarella dell’incarico di formare un nuovo governo, l’ex governatore della Bce si è confrontato con Autonomie, Liberi e uguali, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Partito democratico e Forza Italia. Tutti i partiti interpellati si sono detti disponibili, fatta eccezione appunto per Fratelli d’Italia, che ha confermato che non voterà la fiducia. Mentre dall’altra parte della barricata Leu si è dichiarata «incompatibile» con i sovranisti e ha chiesto chiarezza sul perimetro programmatico e politico. Nella giornata di ieri, i partiti e i gruppi più piccoli avevano già detto sì al nuovo esecutivo. Adesso gli osservati speciali sono gli ex partner della vecchia maggioranza giallo-verde: il M5s, in cui tira aria di scissione, e la Lega, incerta sul da farsi. Beppe Grillo e Matteo Salvini saranno consultati nella mattinata di sabato 6 febbraio, dopodiché Draghi procederà con un secondo giro di consultazioni, prima di sciogliere la riserva.

Tajani: «Da Forza Italia pieno appoggio al governo dei migliori»

Forza Italia ha confermato il suo «pieno appoggio» a un governo «con tutte le forze migliori della politica, dell’economia e della cultura». Il numero 2 degli azzurri, Antonio Tajani, dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi ha tuttavia precisato: «Questo non implica la nascita di una nuova maggioranza, ma di un governo dei migliori al servizio degli italiani». Draghi, sempre secondo Tajani, «è una garanzia non solo della credibilità del nuovo esecutivo, ma anche della serietà del nostro Paese. Silvio Berlusconi lo ha chiesto per settimane, è dunque naturale la disponibilità di Forza Italia a fare la sua parte. Al premier incaricato abbiamo consegnato due dossier: uno relativo al Recovery Plan, l’altro sul piano vaccinale, elaborati dai nostri esperti».

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV |Antonio Tajani, numero 2 di Forza Italia, appoggia un «governo dei migliori» guidato da Mario Draghi

Zingaretti ribadisce il sì del Pd al governo Draghi e cita Ciampi

Alle 16.30 Draghi ha ricevuto a Montecitorio la delegazione del Pd, di cui hanno fatto parte il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario Andrea Orlando e i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. «Nell’ambito della fiducia che confermiamo, abbiamo espresso al professor Draghi le nostre preoccupazioni e le nostre proposte», ha detto Zingaretti. Il Pd intende fare proposte «per un programma di governo forte, di lunga durata». Poi la citazione dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: «La sfida è davvero grande e noi faremo di tutto per aiutare a vincerla. Come diceva Ciampi, l’Italia ce la farà».

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV |Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha assicurato pieno sostegno per un governo Draghi di lunga durata

Nella delegazione del M5s ci saranno Grillo, Crimi e Taverna

Beppe Grillo, il capo politico Vito Crimi, il capogruppo al Senato Ettore Licheri e la vicepresidente Paola Taverna, il capogruppo alla Camera Davide Crippa e il vicepresidente vicario Riccardo Ricciardi: sono questi i componenti della delegazione del M5s che sabato 6 febbraio incontreranno il premier incaricato Mario Draghi. Mentre al vertice preparatorio organizzato alla Camera dal M5s dovrebbe partecipare anche il premier uscente, Giuseppe Conte, assieme a tutti i ministri pentastellati.

La stoccata di Meloni a Salvini: «Governo di tutti? Io non voglio andare con Pd e M5s»

Salvini auspica un governo di tutti? «A me piacerebbe un governo con il centrodestra compatto. Voglio andare al governo con lui e Forza Italia, non con il Pd e il M5s». La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha risposto così alle domande dei giornalisti dopo le consultazioni. E sulla possibilità che il centrodestra si spacchi, ha aggiunto: «Sull’alleanza di centrodestra vedremo come finirà. Ci siamo divisi molte volte, alla fine abbiamo sempre ricostruito. Posso non condividere, ma non giudico gli altri».

Fratelli d’Italia conferma: «Non voteremo la fiducia al governo»

Al termine dell’incontro con Draghi, Meloni ha confermato che il suo partito non voterà la fiducia al nuovo governo: «La discussione è stata franca e costruttiva, ma noi non voteremo la fiducia per ragioni di metodo e di merito. Crediamo infatti che l’Italia sia una democrazia come le altre, i cittadini hanno il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare», ha esordito Meloni.

Poi ha aggiunto: «Venendo al merito, il presidente incaricato rischia di trovarsi con gli stessi problemi di prima, con un parlamento balcanizzato nonostante la sua autorevolezza. Si rischia un esecutivo con le stesse figure preponderanti che ci hanno portato a questo disastro. Quindi non possiamo votare la fiducia, non andremo mai al governo con Pd, M5s e Italia Viva. Ma daremo una mano all’Italia in modo responsabile e patriottico, con le nostre proposte». Meloni ha concluso affermando che «non sa» se il governo Draghi sarà «politico o tecnico». Ma «abbiamo chiesto al presidente incaricato se fosse disponibile a un mandato a tempo e mi pare che la scelta sia un orizzonte di legislatura».

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV | Le parole di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni

Renzi: «Chi pone veti su Draghi rifiuta l’appello di Mattarella»

ANSA/ROBERTO MONALDO| Foto di repertorio: il leader di Italia Viva, Matteo Renzi

«Italia Viva sosterrà il governo incaricato dal presidente della Repubblica. Sosterremo Draghi senza veti, indipendentemente da quale sarà la formazione e da quanti ministri tecnici e politici ci saranno». A dirlo è il leader di Italia Viva Matteo Renzi al termine delle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi. «Chi mette veti sbaglia – prosegue Renzi – noi ascoltiamo l’appello di Mattarella. Aver individuato Mario Draghi come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. È una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Se da questa crisi usciremo con un governo Draghi l’Italia sarà più forte». E infine il leader di Italia Viva lancia un appello ai giovani: «Non seguite i sondaggi, ma le vostre idee. È il messaggio che Iv lancia a chi sta pensando di impegnarsi in politica. Il bene del Paese viene prima».

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV | Matteo Renzi, leader di Italia via, garantisce un appoggio senza condizioni all’esecutivo Draghi

Berlusconi chiama Draghi: «Non sarò presente alle consultazioni»

ANSA | Foto di repertorio, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi

«Il Presidente Silvio Berlusconi non potrà partecipare oggi, suo malgrado, alle consultazioni del Presidente incaricato». Lo comunica in una nota Forza Italia. Lo ha comunicato personalmente in un lungo e cordiale colloquio telefonico al professor Mario Draghi. Durante la telefonata, Berlusconi ha espresso il proprio rammarico, e ha anticipato che la posizione di Forza Italia gli verrà illustrata nel pomeriggio dalla delegazione composta dal vicepresidente Antonio Tajani e dalle capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini.

Leu, Fornaro: «Ribadiamo nostro sostegno a Draghi. No alla flat tax»

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | Foto di repertorio: La delegazione di Leu con Loredana De Petris (S) e Federico Fornaro (D). Roma, 8 gennaio 2021

«È evidente che le questioni programmatiche non sono variabili indipendenti. La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità. È difficile tenere insieme forze che hanno difeso le scelte del governo con chi a settimane alterne era per chiudere o aprire e lisciava il pelo al negazionismo. Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax», ossia la Lega. A dirlo al termine della consultazione con Mario Draghi è è il deputato di Liberi e Uguali, Federico Fornaro.

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV | Federico Fornaro, deputato di Liberi e uguali, ha detto che il suo partito è «incompatibile» con Lega e sovranisti

Salvini: «Ministri della Lega? Se appoggiamo non facciamo le cose a metà»

ANSA/MASSIMO PERCOSSI | Il leader della Lega, Matteo Salvini

Nel frattempo, Matteo Salvini sembra esser tentato di offrire il suo sostegno al governo Draghi, su spinta del numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti. Ma a una condizione, esplicitata ai microfoni di Rainews24: «Nessun veto sugli altri partiti, ma sui programmi. Se ci siamo, ci siamo e non facciamo le cose a metà. Se non ci siamo collaboriamo come opposizione come abbiamo fatto in questo anno e mezzo». Insomma, il sostegno all’esecutivo con a capo l’ex governatore della Bce ci sarà se nel governo nascente verrà incluso qualche ministro del Carroccio. 

Beppe Grillo sarà presente alle consultazioni del M5s con Draghi

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | Foto di repertorio, Beppe Grillo entra per la consegna del contrassegno elettorale al Viminale, Roma, 19 gennaio 2018

Beppe Grillo nella notte è arrivato a Roma per placare le anime anti-Draghi interne al M5s. Ma non solo. Da quanto si apprende da fonti autorevoli del Movimento interpellate dall’Adnkronos, salvo cambi di programma dell’ultimo minuto, Grillo domani sarà presente nella delegazione del M5s che incontrerà il premier incaricato Mario Draghi. E nella Capitale, da ieri, è presente anche Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s assieme a Grillo, Gianroberto Casaleggio. «Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma – ha dichiarato -. Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 Stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau».

Autonomie: «Sì a Draghi e alla formula Ursula»

EPA/Augusto Casasoli / POOL | La senatrice Julia Unterberger del Gruppo Per le Autonomie

«Auspichiamo un governo politico. La formula ‘Ursula’ sarebbe perfetta. Con i governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze per i nostri piccoli territori». A dirlo al termine della consultazione con Mario Draghi è Julia Unterberger, senatrice Per le Autonomie. «Ci auguriamo un governo politico – sottolinea Unterberger – Penso che come convinti europeisti non possiamo che dire sì a un governo Draghi».

AGENZIA VISTA/ALEXANDER JAKHNAGIEV | Da Julia Unterberger, senatrice Per le Autonomie, un «sì convinto» al governo Draghi

Il calendario delle consultazioni

Le consultazioni si concluderanno domani, sabato 6 febbraio, in tarda mattinata. Il calendario odierno prevede:

  • 11:00 – Gruppo per le Autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato
  • 11:45 – Gruppo Liberi e Uguali della Camera e componente Liberi e Uguali del Gruppo Misto del Senato
  • 12:45 – Gruppi Italia Viva della Camera e Italia Viva-PSI del Senato
  • 15:00 – Gruppo Fratelli d’Italia della Camera e del Senato
  • 16:15 – Gruppo Partito Democratico della Camera e del Senato
  • 17:30 – Gruppi Forza Italia – Berlusconi Presidente della Camera e Forza Italia – Berlusconi Presidente – UDC del Senato

Foto in copertina: ANSA/ROBERTO MONALDO
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti