L’Italia sarà divisa in zone a colori anche dopo Pasqua. Speranza: «Scelta confermata»

Il ministro della Salute assicura che la campagna vaccinale è pronta per un’accelerata. E chiarisce: «Se uno rifiuta un vaccino dobbiamo darlo immediatamente ad altri»

Dopo la ripresa delle somministrazioni di AstraZeneca, ieri il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Figliuolo, ha annunciato che da metà aprile si arriverà a 500 mila somministrazioni di vaccino al giorno. «Avremo 19 mila farmacie dove ci si potrà vaccinare e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere nella campagna che, appena avremo più dosi, potrà accelerare l’uscita dall’emergenza». Ne è certo il ministro della Salute, Roberto Speranza, che in un’intervista a La Stampa assicura che l’Italia è pronta per andare più veloce. Tornando sul caso AstraZeneca, e lo stop chiesto dall’Aifa, il ministro della Salute parla di una decisione che ha mostrato come ci sia «la massima attenzione anche verso eventi rarissimi. Io questi fatti non li leggo come un difetto di comunicazione, ma come una massima attenzione alla tutela della sicurezza di tutti». E proprio per tutelare la salute di tutti, Speranza ribadisce che non è possibile scegliere il vaccino: «Se uno lo rifiuta dobbiamo darlo immediatamente ad altri».


A oggi, sono quattro i vaccini già approvati in Europa. Dopo Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, l’Ue potrebbe presto poter far ricorso anche a Sputnik V: «Mi aspetto che Ema sia rapida nel decidere», dice Speranza che commentando la linea dura di Bruxelles sul blocco alle esportazioni chiarisce che: «Con chi non rispetta i termini di consegna dobbiamo adottare una linea dura perché ogni vaccino somministrato può salvare una vita». Guardando invece alla situazione italiana, Speranza conferma che la divisione del Paese in zone di colori continuerà anche dopo Pasqua. Tuttavia, aggiunge, «i nostri scienziati confidano che le misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi».


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