Secondo il virologo Guido Silvestri il virus è uscito da un laboratorio? No! Non conferma nessuna ipotesi

Nessuno fino a oggi ha trovato la cosiddetta “pistola fumante”. Il virologo esprime dei dubbi, spiegabili anche da un evento naturale

La tesi del Coronavirus sfuggito da un laboratorio di Wuhan, creato o meno dall’uomo, continua a mantenersi viva fin dall’inizio della Pandemia. Ad oggi, nessuno ha trovato la “pistola fumante” che confermi o smentisca del tutto questa teoria, così come quella della sua origine animale dovuta a un «salto di specie» come avvenuto in passato con altri coronavirus. Un recente intervento del virologo Guido Silvestri a Mezz’ora in più, programma condotto da Lucia Annunziata, ha riacceso ulteriormente la discussione in Italia in merito alla teoria del virus creato in laboratorio. Contattato da Open, Guido Silvestri fornisce una spiegazione dove non conferma in alcun modo la teoria del virus ingegnerizzato così come quella della sua evoluzione naturale: «Al momento io sono agnostico tra le due. Chiunque dice che una delle due è “certa” dice una sciocchezza». Infatti, come altri suoi colleghi, non può ritenersi certo al 100% in mancanza di prove.

Per chi ha fretta

  • Guido Silvestri dichiara chiaramente in trasmissione che la tesi del virus creato in laboratorio non è confermata, ma neanche smentita del tutto.
  • Secondo il virologo, la questione dei dodici nucleotidi ritenuti “strani” potrebbe essere spiegata anche da un eventuale virus non ancora scoperto che potrebbe aver interagito con quello dei pipistrelli.

Analisi

In un post del 31 maggio 2021, l’utente Antonietta sostiene con certezza quanto segue:

Il virologo Silvestri dell’Annunziata ha praticamente detto chiaramente che il virus è uscito da un laboratorio. E non solo lui. Ne eravamo quasi tutti certi. Resta da capire perché. Per errore?

Veniamo alle dichiarazioni di Guido Silvestri rilasciate durante la trasmissione Mezz’ora in più come riportate da AdnKronos:

L’ipotesi che il virus del Covid-19 sia ‘scappato’ dal laboratorio di virologia di Wuhan è “assolutamente credibile” ed “è importante cercare di acquisire quanti più dati possibili e capire cosa è successo”. Lo afferma l’immunologo e virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, durante la trasmissione ‘Mezz’ora in più’, argomentando la sua tesi. “Non ci sono – spiega – evidenze oggettive né che il virus sia arrivato naturalmente né abbiamo evidenze che sia stata una ‘perdita’ dal laboratorio di Wuhan”. Tuttavia, “se si fa un’analisi serrata della sequenza del virus, c’è una zona di dodici nucleotidi della proteina spike che è particolarmente strana da spiegare con un semplice passaggio da un virus all’altro”.

Ecco la trascrizione della prima parte dell’intervento di Guido Silvestri:

In linea generale diciamo che non ci sono evidenze definitive, né che il virus sia avvenuto naturalmente da un salto di specie, appunto avvenuto in natura tra i pipistrelli e/o altri animali all’uomo, né abbiamo evidenza conclusiva che sia stato un leak, una perdita dal laboratorio di Wuhan, l’Istituto di Virologia dove si facevano esperimenti su questo tipo di virus.

Una doverosa premessa, che ci permette di arrivare alla seconda parte dell’intervento dove spiega la particolarità dei 12 nucleotidi, gli studi sui coronavirus all’interno dell’Istituto di Virologia di Wuhan ribadendo comunque la questione della necessità di accedere a quanti più dati possibili per mettere la parola fine alla discussione:

Tutti hanno trovato questa sequenza di 12 nucleotidi che è strana da spiegare attraverso una ricombinazione naturale.

[…] Questo non vuol dire che questo è successo in realtà e che il virus è partito da lì, però è una spiegazione che non è totalmente peregrina.

[…] Credo che senza andare a fare teorie cospiratorie, complottismi, eccetera, quello che sia importante è cercare quanti più dati possibili, in modo trasparente, indipendente da ogni interferenza politica, e capire veramente cosa è successo.

La vicenda dei 12 nucleotidi dimostra che il Sars-Cov-2 sia stato creato in laboratorio? No! Lo spiega lo stesso Silvestri a Open:

Quindi, considerando che una mutazione casuale che risulta nella inserzione di dodici nucleotidi è estremamente improbabile per noti motivi legati alla biologia della RNA replication nei Coronavirus, e che la ricombinazione con un virus “conosciuto” non è al momento invocabile, le ipotesi sull’origine di quei dodici nucleotidi rimangono sostanzialmente due:

1. Stanno nel furin-cleavage site di un altro sarbecovirus dei pipistrelli che NON è ancora stato scoperto (e che forse un giorno scopriremo, ma per ora non lo abbiamo).

2. Sono stati aggiunti artificialmente in laboratorio.

Uno dei temi trattati durante l’intervento a Mezz’ora in più, ribadito anche nella telefonata con Open, è la mancata trasparenza da parte di Pechino in merito ai «libri di laboratorio» che ogni laboratorio che si rispetti tiene traccia di ogni operazione scientifica svolta nei virus di chi si occupano. Per esempio, se un giorno chiedessero a Guido Silvestri di mostrare i libri di laboratorio con tutti i lavori che svolge sull’HIV non si farebbe problemi a mostrarli. La Cina, in questo caso, non è così trasparente.

Conclusioni

Ci sono certamente molti dubbi, perplessità e sfiducia nei confronti della Cina, ma il virologo Guido Silvestri, durante la trasmissione Rai condotta da Lucia Annunziata, non afferma in alcun modo che il virus sia stato creato in laboratorio. Al contrario, lui stesso afferma di non esserne certo in quanto nessuno ha trovato la cosiddetta «pistola fumante».

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