Gli organi di Camilla Canepa saranno donati, la decisione della 18enne morta a Genova

Nel frattempo sotto casa sua si stanno radunando amici e conoscenti. Alcuni hanno lasciato dei fiori sul suo scooter

Saranno donati gli organi di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni di Sestri Levante morta ieri 10 giugno dopo aver ricevuto la vaccinazione con AstraZeneca il 25 maggio scorso durante l’open day per gli over 18. Secondo quanto appreso da Ansa, è già stato espiantato il fegato, destinato all’ospedale di Niguarda (Milano). Verranno espiantati altri quattro organi oltre al tessuto che verrà messo a disposizione dell’anatomopatologo della procura. Il direttore generale dall’ospedale, Giuffrida, lo ha definito «Un gesto ammirevole, un grande gesto d’amore», commentando la decisione dei genitori di Camilla di donarne gli organi. «Hanno appena perso una bimba e mentre metabolizzano questa tragedia – ha detto ancora Giuffrida – riescono a pensare agli altri, a persone che adesso potranno continuare a vivere. È ammirevole quello che hanno fatto, è ammirevole dare la vita a altre persone». Gli organi espiantati sono stati messi a disposizione del centro nazionale trapianti e per ora è nota la sola destinazione del Niguarda oltre che a un paziente ricoverato al San Martino. Secondo quanto appreso, una equipe di psicologi messa a disposizione dal Policlinico genovese sta assistendo i genitori e le equipe mediche che hanno operato Camilla


L’ultimo saluto degli amici

Sotto casa di Camilla nelle ultime ore si stanno radunando amici e conoscenti. Un mazzo di fiori bianchi è stato appoggiato sul suo scooter. Tra i compagni della pallavolo, il parroco, gli amici dei genitori, i commenti sui social sono tanti. «Di questa follia tu ne hai pagato il conto più pesante», scrive Marco. «Una ragazza amata. Solo lacrime e gratitudine per una famiglia che ha dato senso a una morte insensata, autorizzando la donazione degli organi» , scrive Francesco. Monia commossa: «Non riuscivo a crederci, poi ho visto un mazzo di fiori bianchi sul tuo scooter sotto casa».


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