Quirinale, Salvini incontra tutti. Dietro l’accelerata del leader della Lega una doppia trattativa sul governo?

Il leader della Lega in poche ore è passato da “spettatore” a “regista”. Dopo il passo indietro di Berlusconi, corre veloce, velocissimo: in poche ore ha visto quasi tutti, da Letta a Conte passando per Draghi

Dopo il ritiro di Berlusconi che, per settimane, ha “rubato” la scena, torna in pista il leader della Lega Matteo Salvini che oggi ha fatto davvero l’impossibile. Prima l’incontro con il premier Draghi, poi quello con Letta (aperto un dialogo «positivo») e infine quello con Conte (andato bene, secondo alcune fonti). Cosa è successo in questi tre colloqui è impossibile saperlo ma una cosa è certa: si sta lavorando al governo, potrebbe esserci una doppia trattativa proprio sul governo Draghi. Si sta provando a convincere forse il premier – che nelle prossime ore potrebbe vedere gli altri leader dei partiti – a restare a Palazzo Chigi o gli si sta proponendo un trasloco al Quirinale? Salvini, intanto, come lo definisce Gian Marco Centinaio della Lega, è passato da essere “spettatore”, quasi silente, della corsa al Quirinale a diventare un vero e proprio “regista”, «un interlocutore privilegiato», uno con cui tutti adesso hanno la necessità di dialogare per trovare un nome che sia condiviso e che possa essere votato almeno dalla quarta votazione in poi. Lo sa bene Letta che con Salvini, dopo l’incontro, ha diramato addirittura un comunicato congiunto – cosa più unica che rara – in cui si parla di «lungo e cordiale incontro» negli uffici della Lega alla Camera. Con questo faccia a faccia, tra l’altro, «si è aperto un dialogo». Pd e Lega stanno lavorando su «delle ipotesi e si rivedranno domani».


Nessun commento, invece, è stato rilasciato al termine dell’incontro con Conte, il presidente del Movimento Cinque Stelle che, subito dopo il ritiro di Berlusconi, candidatura che aveva definito senza mezzi termini «irricevibile», aveva chiesto a tutti gli avversari politici di avviare finalmente un confronto serio per arrivare a un nome che potesse piacere a tutti. Tra quelli in ballo ci sono ancora Elisabetta Belloni ed Elisabetta Casellati. Salvini, poi, ha anche incontrato Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che, in un primo momento, aveva giurato fedeltà a Berlusconi, salvo poi tirare un sospiro di sollievo quando il leader di Forza Italia ha fatto un passo indietro. Il nome di Berlusconi, infatti, era troppo “ingombrante”, chiudendo di fatto a ogni possibile trattativa con gli altri partiti, che del Cavaliere non volevano proprio saperne. Meloni e Salvini hanno atteso, in silenzio, prima di schierare il loro piano B (dove B non sta di certo per Berlusconi) perché sapevano e sanno che questa partita è troppo importante per loro e non possono permettersi di perderla.


Per la prima volta, infatti, il centrodestra ha i numeri per esprimere un proprio nome ma sa bene che è fondamentale restare uniti e che servirà comunque trovare un accordo con le altre forze politiche (perché i loro “numeri” non bastano). Altrimenti il rischio è che a decidere, da soli, anche questa volta siano M5s, Pd e tutti gli altri partiti e gruppi considerati ago della bilancia. Da qui l’idea di Salvini di prendere in mano la situazione. Di dare una spinta all’acceleratore, dando l’idea di un centrodestra sempre più compatto. L’idea, appunto. Domani, infine, è previsto il vertice della Lega per fare il punto della situazione mentre è ancora ignoto il momento in cui tutte le forze di centrodestra decidano di tornare a riunirsi per capire come muoversi nei prossimi giorni. Ammesso che ne sentano ancora il bisogno.

Foto in copertina: Ansa/Roberto Monaldo/LaPresse

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