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Superbonus, è tutti contro tutti. Salvini contraddice Giorgetti, Renzi attacca Conte e Calenda gli risponde: «Tu dov’eri?»

14 Febbraio 2022 - 13:25 Redazione
Tensioni tra i partiti dopo le critiche del premier Draghi alla legge

A gettare benzina sul fuoco è stato il premier Mario Draghi pochi giorni fa parlando di un sistema senza controlli e frodi miliardarie. Ora il Superbonus 110% continua a spaccare le forze di maggioranza. Nella mattinata di oggi, 14 febbraio, il capo della Lega Matteo Salvini ha detto: «Il Superbonus è uno strumento assolutamente efficace, stiamo lavorando per rinnovarlo aumentando la possibilità della cessione del credito». A questo proposito l’obiettivo secondo Salvini è evitare il blocco della cessione del credito, che in alternativa, «provocherebbe il blocco dell’intera edilizia, l’unico settore che sta davvero correndo in questo momento». Una posizione che si pone in contrasto con quanto detto da Draghi in conferenza stampa ma non solo. Il disaccordo sul Superbonus è anche interno allo stesso partito di Salvini, che commenta anche la posizione del vicesegretario federale della Lega e ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. «Non sono d’accordo con lui. Giorgetti dice che non basta il Superbonus. Ovvio che non basta, ma è fondamentale andare avanti sulla via del Superbonus per aiutare gli italiani e un settore come l’edilizia».

Renzi: «Leggi scritte malissimo»

A dire la sua sulla questione anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi. L’attacco principale è al governo Conte, «colpevole di aver scritto malissimo le leggi che hanno permesso le frodi». Sulla scia di quanto il premier Draghi aveva detto sulla legge, Renzi affonda ancora il colpo sull’operato del governo Conte. «Se vi fossero tra noi, ancora, inconsolabili nostalgici del governo Conte vorrei mostrare loro i dati sulle frodi che sono state permesse da leggi scritte malissimo come quelle del governo Conte (110 per cento ma anche bonus facciate)». Il leader Iv spiega ancora che «secondo l’Agenzia delle Entrate, aver scritto male le norme ha prodotto frodi per oltre 4 miliardi di euro. Una cifra enorme». E aggiunge: «L’onestà in politica non sta soltanto nella fedina penale pulita ma anche nella capacità di scrivere leggi giuste. Per un politico la prima forma di onestà è la competenza. Il governo Conte non è stato il governo della competenza, purtroppo: averlo mandato a casa resterà per sempre un grande merito di Italia Viva e di chi ci ha creduto, contro corrente e contro tutti».

Calenda a Renzi: «Criticate ma lo avete approvato»

Nel botta e risposta sul Superbonus di esponenti e parti politiche è intervenuto anche il leader di Azione Carlo Calenda. Il post scritto su Twitter è rivolto proprio a Renzi e alle aspre critiche pronunciate contro la legge del Superbonus. «Leggi scritte a approvate dal Governo di cui Matteo Renzi e Italia Viva facevano parte. Stesso inaccettabile atteggiamento dei 5S sul Tap. Io non c’ero e se non c’ero dormivo non funziona», ha dichiarato Calenda, «questo non fa bene alla credibilità della politica».

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