I civili rifugiati nell’impianto chimico Azot a Severodonetsk, nel Donbass, hanno iniziato a lasciare il complesso. Lo afferma la Tass, citando l’ambasciatore di Lugansk in Russia. All’interno dello stabilimento si trovano circa 800 persone – 600 residenti nei bunker e 200 dipendenti rimasti per disinnescare potenziali disastri ambientali. Lo scorso 9 giugno, l’impianto era stato bombardato per due volte dall’esercito russo. L’area è stata bombardata a più riprese e i raid hanno colpito almeno due officine, tra cui una per la produzione di ammoniaca. Secondo i filorussi, nell’impianto si sarebbero nascosti anche alcune unità di soldati ucraini in ritirata.
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