Siccità, ok del Consiglio dei Ministri allo stato di emergenza per 5 Regioni. Slitta il decreto

Via libera alle richieste di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Il provvedimento definirà le misure da applicare nelle cosiddette «zone rosse» e la nomina di un Commissario straordinario

Via libera del Consiglio dei ministri allo stato di emergenza per siccità per le regioni italiane più colpite dall’emergenza. Il governo Draghi ha approvare la richiesta avanzata nei giorni scorsi da diverse regioni: il provvedimento riguarda Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, oltre ai centri nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali. Secondo quanto si apprende sono stati stanziati dal Consiglio dei ministri 4,2 milioni per il Friuli- Venezia Giulia, 4,8 milioni per il Veneto, 7,6 milioni per il Piemonte, 9 milioni per la Lombardia e 10,9 milioni per l’Emilia Romagna. La riunione, inizialmente convocata per le 18, è iniziata alle 19.30, dopo il rientro a Roma del presidente Draghi da Canazei, dove quest’oggi ha incontrato le famiglie delle vittime della tragedia della Marmolada, gli amministratori locali e le squadre operanti sul territorio.


Come anticipato da fonti di Palazzo Chigi, durante il Cdm l’esecutivo ha deliberato unicamente lo stato di emergenza per le cinque regioni che da giorni ne avevano fatto richiesta. Nelle ultime ore si sono aggiunte le richieste anche da parte del Lazio e dell’Umbria. Quanto al decreto Siccità, che prevede la definizione di misure da applicare nelle cosiddette «zone rosse», ossia le regioni più colpite dall’emergenza idrica, fonti di Palazzo Chigi specificano che il lavoro sul testo procede «alacremente», e sarà essere approvato in un secondo momento. Oltre al provvedimento, il Consiglio dei ministri nominerà un Commissario straordinario che coordinerà gli interventi strutturali contenuti del decreto.


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