Enrico Letta e la strategia del voto utile: «Vogliono mandare a casa Mattarella»

Il segretario Pd: votare M5s o Terzo polo fa stravincere la destra. Meloni? Tolga la fiamma dal simbolo

Chi vota M5s o Terzo Polo fa stravincere la destra. Che ha intenzione di cambiare la Costituzione e prendersi Csm e Consulta. E vuole mandare a casa Mattarella. In un’intervista rilasciata a La Stampa il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ribadisce la sua linea sul voto utile, definita dopo lo studio riservato sui sondaggi. Letta, dopo aver detto ieri che la democrazia non è a rischio se vince il centrodestra, oggi sostiene che «l’allarme di una torsione maggioritaria è reale». Perché con il Rosatellum «Renzi ha costruito una trappola che avvantaggia Meloni e Salvini».


I 60 collegi in bilico

Mentre «la causa del Terzo polo e di Conte è quella di sconfiggere il Pd e di prenderne il posto. Hanno abbandonato da tempo l’idea di contrastare la destra. Rivendico il fatto che gli unici a farlo siamo noi e non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci. Possiamo rigirare un destino che sembra già scritto, possiamo farcela. In quei 60 collegi in bilico basta che la nostra coalizione cresca del 4%, quindi basta che ognuno dei 4 partiti che la compone cresca dell’1%, per vincere. Una cosa che non è minimamente alla portata né del Terzo polo né del Movimento». Quello che Letta non dice è che è molto difficile che una crescita del 4% si verifichi soltanto ed esclusivamente nei collegi in bilico. Poi spiega che nell’intervista rilasciata ieri a Rtl 102.5 voleva puntare il dito sul Rosatellum. Mentre sul taglio dei parlamentari è il M5s a non aver rispettato l’accordo di cambiare la legge elettorale dopo l’ok del Pd alla mannaia su Camera e Senato. Sulle proposte di una bicamerale per cambiare la forma repubblicana Letta è sospettoso. «Tutta questa fretta, questo ardore, nascondono il vero obiettivo della destra: mandare a casa Sergio Mattarella. Berlusconi se l’è lasciato sfuggire, l’intenzione è chiarissima, ma noi ci opporremo in ogni modo».


Meloni e la fiamma

Riguardo questione gas e caro-energia secondo il segretario Pd c’è bisogno di una risposta europea e nazionale. «La prima cosa da fare è disaccoppiare le rinnovabili dal gas, altrimenti quello russo porta su tutto. Poi c’è il tema del credito di imposta. Abbiamo chiesto al governo di raddoppiarlo subito perché le bollette sono già arrivate, le imprese sono già in difficoltà. Terzo tema: ho visto quello che ha fatto il governo austriaco, un intervento per le famiglie più in difficoltà simile alla bolletta della luce sociale lanciata in questi giorni». Infine, sulla Meloni che vorrebbe costituire un moderno partito conservatore europeo. «Se davvero volesse farlo toglierebbe la fiamma dal simbolo. Il fatto che non ne abbia intenzione dimostra come non sia su quella strada. Così come lo dimostra non aver mai pensato di chiedere scusa alla donna ucraina protagonista di uno stupro che lei stessa ha fatto girare sui social. Non si cambia in due settimane. Io, quando vado all’estero, anche se parlo un’altra lingua resto io, sono la stessa persona».

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