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L’ira di Mosca contro la risoluzione Onu sull’Ucraina: «Formalizza un furto»

Il documento approvato ieri dalle Nazioni Unite punta il dito contro le violazioni del diritto internazionale della Russia

La Russia replica alla quinta risoluzione approvata ieri, 14 novembre, dall’Onu che condanna l’invasione russa in Ucraina. Per il Cremlino si tratta di una «formalizzazione di un furto». A parlare è il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, che ha dichiarato: «Naturalmente gli organizzatori di questo processo stanno cercando di completare il furto delle nostre riserve all’estero, che sono state bloccate in modo assolutamente illegale. In realtà, questa è la formalizzazione di un furto tramite la piattaforma delle Nazioni Unite». Per questo motivo, il Cremlino ha annunciato di essere «categoricamente contrario» alla risoluzione. «Questa decisione non è giuridicamente vincolante ed è così che la tratteremo», ha aggiunto Peskov a Interfax. La risoluzione approvata nella giornata di ieri chiede ai 193 Paesi membri dell’Onu di indicare Mosca come responsabile per le violazioni della legge internazionale in Ucraina, oltre alla creazione di un registro che documenti le richieste di danni e perdite ai cittadini ucraini a causa dell’invasione russa. L’obiettivo più generale della risoluzione è quello di proteggere ancora una volta la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina.


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