Corea del Sud, la nuova legge che “toglie” un anno di età a tutti i cittadini: «Così diventeremo più giovani»

La norma nasce dalla necessità di standardizzare il modo in cui viene calcolata nel paese l’età. Che prevede al momento tre metodi di conteggio

«Diventeremo tutti più giovani». A esultare è il ministero della giustizia della Corea del Sud, dove dal prossimo giugno i cittadini avranno uno o addirittura due anni in meno. O almeno, sulla carta. Si tratta di una legge sull’età approvata dal Parlamento di Seul e che entrerà in vigore a metà 2023 dopo la firma del presidente Yoon Suk-yeol, che tanto aveva battuto sul tema in campagna elettorale. La questione nasce dalla necessità di standardizzare il modo in cui viene calcolata l’età nel paese. Al momento, infatti, sono ben tre i metodi di conteggio. Oltre alla modalità che adottiamo noi, la data di nascita, in Corea del Sud ne esistono anche altre due: quello che stabilisce che tutti alla nascita hanno già un anno e ogni primo gennaio viene aggiunto un altro anno, e quello che stabilisce che tutti hanno zero anni alla nascita e viene aggiunto un anno ogni primo gennaio. Il primo tra questi due è quello più diffuso nel Paese.


I 3 metodi di conteggi

Per questo, la nuova legge che vuole uniformare i conteggi a quello internazionale – si conta l’età dalla data di nascita – arriva per fermare la «confusione e i costi sociali ed economici non necessari». L’ambiguità creata dalle molteplici modalità ha dato vita, infatti, a non pochi disagi. Ad esempio, ha portato a controversie aziendali sui contratti per la retribuzione in base a diverse fasce d’età o a problemi sui rimborsi assicurativi basati sull’età nel caso di incidenti stradali. Oppure anche durante la pandemia da Covid le autorità hanno utilizzato l’età internazionale e l’età coreana in modo intercambiabile per impostare la fascia per l’idoneità al vaccino, creando problemi agli ospedali e agli utenti. Tutto questo ora potrà cambiare, ma secondo gli esperti ci vorrà del tempo (anche per convincere i sudcoreani) perché i metodi di conteggio dell’età sono radicati nella cultura del Paese.


Foto di copertina: Chris Jung/NurPhoto/Getty Images da Cnn

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