Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha chiesto un «aumento esponenziale» dell’arsenale di armi nucleari del suo Paese, a suo dire in risposta alle minacce che arrivano dagli Stati Uniti e dall’«indiscutibile nemico» sudcoreano. Lo riportano i media statali di Pyongyang. Il Partito dei lavoratori al governo della Corea del Nord ha anche annunciato che il Paese «svilupperà un nuovo sistema di missili balistici intercontinentali (Icbm) la cui missione principale sarà un rapido contrattacco nucleare». Alla vigilia di Capodanno, Kim ha affermato che la Corea del Sud è diventata un «nemico indiscusso» e che il suo principale alleato, gli Stati Uniti, ha aumentato al «massimo» la tensione nell’ultimo anno. Considerazioni che arrivano alla fine di un 2022 caratterizzato da un numero record di lanci di missili da parte nordcoreana. «La situazione attuale richiede sforzi raddoppiati per rafforzare massicciamente la forza militare al fine di garantire pienamente la sovranità, la sicurezza e i nostri interessi fondamentali in risposta alle inquietanti manovre militari degli Stati Uniti e di altre forze ostili», ha dichiarato Kim. Per poi aggiungere: «Ciò sottolinea l’importanza e la necessità della produzione di massa di armi nucleari tattiche e richiede un aumento esponenziale dell’arsenale nucleare del Paese». Secondo Kim, la Corea del Sud è ora «completamente nel raggio d’azione» degli attacchi nucleari nordcoreani.
L’escalation
Lo scorso marzo, il Paese ha lanciato primo missile balistico intercontinentale in cinque anni. Un altro è caduto dal Giappone a novembre. Ieri 31 dicembre, i vertici militari di Seul, citati dall’agenzia di stampa Yonhap, hanno riferito del lancio di un missile balistico da parte di Pyongyang nel Mar del Giappone. Si tratterebbe – secondo l’esercito sudcoreano – del secondo test consecutivo in due giorni. Il giorno prima, infatti, era avvenuto il lancio di altri tre missili balistici a corto raggio.
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