Jasmine Trinca e le molestie alle attrici: «Il MeToo è servito, tutte noi lo sappiamo»

«Asia Argento è stata coraggiosissima, era sola contro una montagna»

L’attrice Jasmine Trinca ha appena finito di girare con Francesca Archibugi la serie La Storia, tratta dal romanzo di Elsa Morante. Sta lavorando con Valeria Golino a L’arte della gioia di Gherarda Sapienza. Oggi, in un’intervista rilasciata a Nadia Terranova per Repubblica, parla della sua carriera ma anche delle molestie nel mondo dello spettacolo. Prendendo spunto dall’Associazione Amleta, che raccoglie le denunce delle donne. Trinca dice che le rivoluzioni come il #metoo «passano dalle forzature. Quando sento il fastidio di chi il potere l’ha sempre avuto, quando notano che ora c’è uno spazio nuovo per le donne, o per le razze, o per gli orientamenti sessuali, quando trattano il cambiamento come se fosse un allarme, allora mi dico: siamo sulla buona strada». Per Trinca «lo slogan ha ancora un senso. #Me too, ovvero anche a me è toccato. Tutte noi sappiamo di cosa si tratta». Secondo l’attrice «il silenzio si poteva spezzare solo unendo la propria voce a quella delle altre. Quando Asia Argento è andata alla guerra contro il potere è stata coraggiosissima. Era sola contro una montagna. Le dobbiamo tanto, il suo gesto ha risuonato in tutte noi». Mentre «con la lettera-manifesto Dissenso comune abbiamo provato a dare voce a questo squilibrio. Il corpo delle attrici è un corpo guardato, desiderato, guardabile. C’era bisogno di ristabilire un confine». In queste settimane molte professioniste dello spettacolo sono venute allo scoperto. Pamela Villoresi ha raccontato di quando i produttori le chiedevano di spogliarsi a 15 anni. Beatrice Fazi ha fatto sapere di un collega “famosissimo” che tentò di molestarla e poi andò a comprare il latte per il suo bambino. Roberta Lena invece ha detto che una collega le consigliò di «andare a letto con almeno due deputati» e di «sceglierseli bene».


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