Matteo Messina Denaro, i pizzini del boss nel podcast di Open: «Mafioso? Lo ritengo un onore» – Il video

La terza puntata della storia del boss: ovvero come grazie a un pizzino è finito in carcere

Nella terza puntata di Radici, il podcast di Open sulla storia di Matteo Messina Denaro, si parla di pizzini. Ovvero dei bigliettini scritti a mano e ripiegati fino all’inverosimile con cui un boss mafioso comunica con i suoi affiliati. Nella vicenda dell’arresto dell’Ultimo dei Corleonesi i pizzini hanno svolto un ruolo fondamentale. Perché è grazie a un pizzino che ‘U Siccu è finito nelle mani delle forze dell’ordine. Ma anche grazie ai pizzini possiamo comprendere la mentalità del boss. In uno datato dicembre 2013 e indirizzato alla sorella Patrizia e al nipote Francesco, nel frattempo finiti in carcere per averlo aiutato, Messina Denaro scrive che «essere incriminati di mafiosità» lo ritiene un onore. E poi parla dei «figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato, prima piemontese e poi romano: siamo siciliani e tali vogliamo restare». Il podcast si può ascoltare gratuitamente su Spotify o su Audible. Il titolo della terza puntata è “I duri entrano in gioco“.


Radici è il podcast di Open in quattro puntate sulla storia di Matteo Messina Denaro. Con interviste a: Sara Cordella, perita grafologa del tribunale di Venezia; Francesco Misiti, ex questore di Pescara e commissario a Trapani; Rino Germanà, ex questore Piacenza e commissario a Mazara del Vallo e Castelvetrano; Bruno Annibale, professore ordinario di Gastroenterologia alla Facoltà di Medicina e Psicologia dell’università “La Sapienza” di Roma; Salvatore Lupo, professore ordinario di Storia alla facoltà di Scienze Umanistiche dell’università di Palermo Ugo Colonna, avvocato; Pippo Giordano, ex ispettore della Dia di Roma.


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