No! Questo non è un bambino israeliano che si finge ferito durante il conflitto tra Israele e Hamas

Il video di un set cinematografico è stato completamente decontestualizzato

Come per ogni grande evento del nostro tempo, sui social esistono fan delle teorie del complotto che iniziano a insinuare che sia tutta una messinscena. Questo è successo con il Coronavirus, con il conflitto in Ucraina, e adesso anche con lo scontro tra Hamas e Israele. Si sostiene che alcuni video dimostrino che alcune scene siano state create ad arte, come quello di un bambino israeliano che si finge ferito durante il conflitto.

Per chi ha fretta:

  • Attraverso due video, si sostiene che i bombardamenti su Gaza, così come l’uccisione di bambini israeliani, siano stati solo una grande montatura dei poteri forti
  • La prima clip ritrae i festeggiamenti di alcuni tifosi di calcio in Algeria
  • La seconda, il dietro le quinte di un cortometraggio sui palestinesi partiti a causa dell’occupazione israeliana
  • Non risulta che «i poteri forti» abbiano voluto spacciare l’una o l’altra come scene provenienti dall’area di crisi

Analisi

«FAKE MEDIA IN AZIONE – come sempre la propaganda cerca di impressionare i creduloni con immagini forti. Dopo i set cinematografici con finti ricoverati, immagini di videogame per simulare attacchi russi in Ucraina.. ..ecco immagini dei festeggiamenti calcistici in Algeria del 2020 spacciati per bombardamenti a Gaza ed un bambino israeliano fintamente colpito a morte». Questo è il testo condiviso in maniera identica in diversi post: lo troviamo, invariato, qui, qui e qui.

Il video dei fuochi

Il post include due video diversi. Il primo, quello con le luci rosse, e il secondo, dove una troupe cinematografica circonda un bambino che giace a terra e sembra ferito. Andiamo con ordine. Nel primo caso, gli utenti hanno ragione: le immagini circolano almeno da qualche mese (molto prima che il recente conflitto tra Israele e Hamas iniziasse il 7 ottobre 2023), e provengono dall’Algeria. Ritraggono i fuochi di artificio lanciati nella notte dai tifosi delle squadre di calcio Mouloudia Club d’Alger e Chabab Riadhi Belouizdad.

Il video incriminato, nello specifico, era stato originariamente postato su TikTok dall’utente @ramiguerfi41 (sebbene adesso sembra oscurato dal suo profilo), in data 28 settembre.

La presunta messinscena israeliana

Veniamo alla seconda clip, quella del bambino circondato da cameraman. Non si tratta di un figurante prestato alla messinscena di una guerra inesistente, ma del giovane attore di un cortometraggio sui palestinesi partiti a causa dell’occupazione israeliana. L’opera si chiama Empty place, e il video incriminato è stato girato dietro le quinte della sua realizzazione: lo troviamo postato già il 30 giugno sul profilo del direttore della fotografia Mohamad Awawdeh (che ha partecipato al film nel ruolo di assistente operatore, come si vede nei sottotitoli).

La clip era stata condivisa su TikTok ancora prima, nell’aprile 2022, assieme alla caption (tradotta dall’arabo) che recita: «Dietro le quinte delle riprese, la scena in cui i nemici dei coloni attaccano il bambino Ahmed Manasra».

@awawdehproduction

كواليس تصوير مشهد اعداء المستوطنين على الطفل احمد مناصرة

♬ original sound – Mohamad awawdeh

Ecco il risultato delle riprese:

Ahmed Manasra è un bambino realmente esistito: di tratta di un giovane che venne arrestato all’età di 13 anni, nel 2015, in relazione all’accoltellamento di due israeliani, tra cui un ragazzo della sua età. Suo cugino, il quindicenne Hassan Manasra, fu ucciso dalla polizia durante l’incidente. Ahmad fu invece investito da un’auto, picchiato e deriso dai passanti. Nel 2016, è stato giudicato colpevole di tentato omicidio e condannato a 9 anni e mezzo di prigione.

Conclusioni

Gli utenti provano a dimostrare la presunta messinscena architettata condividendo due diverse clip. La prima ritrae i festeggiamenti di alcuni tifosi di calcio in Algeria. La seconda, il dietro le quinte di un cortometraggio sui palestinesi partiti a causa dell’occupazione israeliana, non un bambino israeliano che si finge ferito durante il conflitto.

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