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Biden a Tel Aviv assicura pieno sostegno a Netanyahu: «Domani discorso alla nazione». Egitto: «C’è un accordo con Israele sugli aiuti da far entrare nella Striscia di Gaza»

18 Ottobre 2023 - 23:53 Redazione
Il presidente USA parlerà dallo Studio ovale. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani invece ha criticato il via libera del governo agli aiuti definendola  «un'orribile decisione»

Sta per finire la delicatissima missione in Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, atterrato questa mattina a Tel Aviv, in Israele, a undici giorni dall’assalto terroristico di Hamas nel sud del Paese e all’indomani della strage all’ospedale anglicano Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza. Ad accoglierlo sulla pista dell’aeroporto Ben Gurion, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dello Stato Isaac Herzog. Subito dopo, Biden si è spostato verso un albergo di Tel Aviv, dove ha parlato ai media al fianco di Netanyahu: «L’America è in lutto e piange con voi» per il drammatico attacco subito, ha detto Biden rivolto al premier israeliano a Netanyahu. Hamas ha compiuto «compiuto orrori che al paragone quelli dell’Isis appaiono più ragionevoli», e quel gruppo terroristico «non rappresenta il popolo palestinese, ha sempre portato sofferenza», ha aggiunto Biden. Il presidente Usa ha voluto ribadire tutto il sostegno e la solidarietà della sua amministrazione e del popolo americano: «gli Stati Uniti daranno a Israele ciò che è necessario per difendersi: il coraggio del popolo israeliano è stato sbalorditivo». Biden parlerà alla nazione giovedì sera sulla «risposta all’attacco terroristico di Hamas a Israele e sulla brutale guerra della Russia in Ucraina». Il discorso, comunica la Casa Bianca, si terrà dallo Studio Ovale alle 20 ora locale.

L’accordo sugli aiuti umanitari a Gaza

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha confermato l’esistenza di un accordo tra Egitto, Israele e altri attori internazionali per consentire l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. La conferma arriva in un’intervista ad Al-Arabiya, Shoukry. L’Egitto lavorerà sotto «la supervisione delle Nazioni Unite e in coordinamento con le sezioni egiziana e palestinese della Croce Rossa». Alla domanda se ai cittadini stranieri sarà permesso di lasciare la Striscia il ministro temporeggia: «Finché il valico funzionerà normalmente e quando la struttura del valico sarà stata riparata». Sulla zona ci sono stati quattro attacchi aerei israeliani che hanno creato danni. Per l’Onu, urge un meccanismo concordato degli aiuti ma sul tema è scontro. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani ha criticato il via libera del governo definendola  «un’orribile decisione». «Invece di lavorare per rafforzare la fiducia che è stata infranta nel sabato di sangue, i funzionari governativi hanno deciso di provocare le famiglie e di ficcare un dito negli occhi di coloro che non dormono e non respirano da dieci giorni», ha dichiarato il Forum citato da Haaretz, annunciando che aumenterà le sue proteste se la decisione non verrà ritirata.

L’attacco all’ospedale di Gaza e il sostegno di Biden alla versione di Israele

Biden ha poi voluto rendere pubblico il suo sostegno allo Stato ebraico anche per quanto riguarda l’attacco di ieri all’ospedale di Gaza, dando credito alla versione che da ieri sera il governo e l’esercito israeliano continuano a ribadire: «Sono profondamente rattristato e indignato per l’esplosione avvenuta ieri all’ospedale di Gaza. In base a quello che ho visto, sembra che sia stato fatta dall’altra parte, non da voi. Ma ci sono molte persone là fuori che non ne sono sicure, quindi dobbiamo superare molte cose», ha affermato Biden. In ogni caso, ha precisato il presidente Usa, «gli Stati Uniti daranno a Israele ciò che è necessario per difendersi: il coraggio del popolo israeliano è stato sbalorditivo». Alla domanda su cosa lo renda così fiducioso dell’estraneità di Israele rispetto all’attacco di ieri sull’ospedale di Gaza, Biden ha risposto: «I dati che mi sono stati fatti vedere dal mio dipartimento della Difesa». Gli Stati Uniti hanno una valutazione indipendente secondo cui è stato un razzo del gruppo palestinese della Jihad islamica a fare cilecca e a colpire l’ospedale di Gaza: A riferirlo alla emittente NBC due alti funzionari statunitensi.

In Giordania non vogliono gli israeliani. Il ministro degli Esteri: «Non permetteremo il trasferimento della crisi»

Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha riaffermato la ferma posizione del Paese contro qualsiasi tentativo di trasferire la popolazione palestinese in Giordania. «Non permetteremo a Israele di trasferire la crisi alla Giordania», ha detto mercoledì Safadi a Becky Anderson della CNN. «Se c’è qualche reale tentativo in tal senso, i palestinesi non lo vogliono. I giordani non lo vogliono. Lasciatemi essere sincero, sarà solo un’altra guerra nella regione. Amplierà l’area del conflitto, non porterà la pace. Quindi, ancora una volta, non commettere errori quando si tratta di questo. La nostra posizione è incrollabile. Non permetteremo mai il trasferimento di popolazione dalla Palestina alla Giordania. E questo porterà il conflitto in una dimensione completamente nuova che sarà pericolosa e disastrosa per l’intera area».

Le parole di Netanyahu e la riunione col gabinetto di guerra

«Il 7 ottobre in proporzione è come venti volte l’11 settembre», ha detto di rimando Netanyahu a Biden, ringraziandolo per l’appoggio dell’America dopo il gravissimo attacco subito. «Abbiamo visto il vostro sostegno ogni giorno. Un chiaro messaggio ai nostri nemici. Il mondo l’ha visto in modo chiaro». Netanyahu si è anche soffermato sull’importanza del viaggio odierno di Biden: «La tua visita qui è la prima di un presidente Usa in Israele in tempo di guerra». Dopo le dichiarazioni congiunte, Biden partecipa ad una riunione del gabinetto di guerra israeliano presieduto da Netanyahu. Nel corso della giornata dovrebbe poi incontrare le famiglie dei cittadini (anche) americani presi in ostaggio da Hamas e ora prigionieri a Gaza, nonché Rachel Edri, la cittadina di Ofakim, nel sud di Israele, che sabato 7 ottobre ha distratto cinque terroristi di Hamas entrati nel suo appartamento finché sono arrivate le forze di soccorso israeliane liberando lei e la sua famiglia.

Le manifestazioni in Medio Oriente

Mentre Biden prosegue la sua visita in Israele, in Medio Oriente vicini scoppiano le proteste delle comunità arabe contro l’attacco all’ospedale e, più in generale, contro i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Nel pomeriggio, riferisce il quotidiano Yedioth Ahronoth, il ministero degli Esteri israeliano ha disposto l’evacuazione dello staff delle sue ambasciate in Marocco e in Egitto proprio a causa delle manifestazioni locali. A questo si aggiunge poi lo stato di allerta annunciato in tutte le ambasciate israeliane nel mondo. Ad Amman, in Giordania, circa 5mila persone si sono ritrovate per manifestare nei pressi dell’ambasciata israeliana. A Beirut, in Libano, si sono verificati scontri e violenze nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti, con l’esercito che ha caricato i manifestanti e ha fatto uso di manganelli, lacrimogeni e cannoni ad acqua. L’ondata di rabbia del mondo musulmano si è estesa fino a Istanbul, dove migliaia di cittadini hanno protestato tutta la notte davanti al consolato di Israele. E anche in Italia sono diverse le manifestazioni a sostegno della Palestina previste per oggi nelle città italiane, a partire da Napoli, Genova, Siena e Brescia.

Il rimpallo di responsabilità sulla strage in ospedale

All’indomani della strage all’ospedale anglicano, Israele e Hamas restano su versioni diametralmente opposte su chi avrebbe la responsabilità di quanto avvenuto. Per Il partito-milizia di Gaza la responsabilità sarebbe di Israele, che avrebbe continuato poi a colpire Gaza «anche dopo il criminale attacco all’ospedale». Israele sostiene che l’esplosione sarebbe stata causata dal lancio fallito di un missile da parte della Jihad islamica palestinese e che dispone di prove audio e tecnologiche a sostegno di tale ricostruzione. Ciò che è certo che nell’esplosione del razzo hanno perso la vita centinaia di persone, e l’ecatombe ha scioccato i leader di tutto il mondo. Il Cremlino ha definito questa mattina l’attacco contro l’ospedale «un crimine scioccante e un atto disumano», con la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che chiede a Israele di fornire immagini satellitari che dimostrino la propria estraneità nei fatti. Mentre Joe Biden ha detto mentre si trovava già in volo verso la regione di essere «indignato e profondamente rattristato dall’esplosione» nell’ospedale e dalle «terribili perdite che ne sono derivate». In una dichiarazione rilasciata dal suo Air Force One, il presidente Usa ha aggiunto di aver parlato subito dopo aver appreso la notizia sia col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che con il re Abdullah II di Giordania, e di aver chiesto ai suoi consiglieri di «continuare a raccogliere informazioni su cosa sia successo esattamente».

Le sanzioni USA verso membri di Hamas

Gli Stati Uniti sanzionano 10 membri di Hamas. A comunicarlo è il dipartimento del Tesoro americano, sottolineando che le sanzioni colpiscono chi avrebbe finanziato il gruppo a Gaza, in Sudan, Turchia, Algeria e Qatar.

L’appello di Guterres

Nel frattempo secondo il ministero della Sanità palestinese, gestito da Hamas, sarebbe salito ad almeno 3.478 morti e oltre 12mila feriti il bilancio delle vittime dagli attacchi dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza dall’inizio dei combattimenti. Anche per questo parlando questa mattina da Pechino il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha chiesto «un immediato cessate il fuoco per scopi umanitari», considerato che il conflitto tra Israele e Hamas e Israele sta «colpendo civili con pesanti conseguenze» come dimostra anche l’attacco all’ospedale, del quale Guterres si è detto «sconvolto». Il capo dell’Onu ha chiesto esplicitamente alle autorità israeliane di astenersi dall’infliggere una «punizione collettiva del popolo palestinese», che i crimini di Hamas non giustificano, e di «consentire immediatamente l’accesso illimitato agli aiuti umanitari per rispondere ai bisogni più elementari della popolazione di Gaza, composta per la stragrande maggioranza di donne e bambini». «Troppe vite umane e il destino dell’intera regione sono in gioco», ha richiamato con forza Guterres.

L’Arabia Saudita ai suoi cittadini: «Lasciate subito il Libano»

Secondo quanto riporta l’emittente Al Arabiya l’ambasciata dell’Arabia Saudita in Libano ha invitato i suoi cittadini a «lasciare immediatamente il territorio libanese».

Israele e la «zona umanitaria» per i civili di Gaza

Poche ore dopo è arrivata una prima, parziale risposta da parte di Israele sulla questione. L’esercito ha infatti annunciato che nella zona di Al-Mawasi, nel sud della Striscia, sarà disposta «una zona umanitaria» dove saranno forniti aiuti umanitari internazionali. L’annuncio, accompagnato dall’invito ai civili a spostarsi in quella zona, sarebbe il frutto di giorni di interlocuzioni con gli Usa e l’Egitto per creare una zona sicura per i residenti di Gaza. L’esercito israeliano ha fatto sapere al contempo di aver ucciso negli ultimi attacchi sulla Striscia due alti dirigenti di Hamas: il primo sarebbe Muhammad Awdallah, comandante del sistema anti missili tank della Brigata Gaza City; il secondo Akram Hijazi della Forza navale di Hamas, responsabile per aver diretto attacchi terroristici su Israele da Gaza.

Lo sfogo di Abu Mazen

Da Ramallah intanto, è tornato a parlare Abu Mazen, che ha confermato di aver lasciato la Giordania a seguito della cancellazione del summit di Amman previsto per oggi «dopo il massacro a Gaza». I palestinesi «non accetteranno un’altra Nakba del XXI secolo», ha tuonato il presidente dell’Anp: «Non lasceremo la nostra terra e nessuno ci manderà via».

Credits foto: EPA/Miriam Alster | L’incontro tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu a Tel Aviv, in Israele (18 October 2023)

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