La rivelazione di Antonio Tajani: nel 2019 Matteo Salvini fu fondamentale per far eleggere Ursula von der Leyen

Il leader di Forza Italia svela in tv il ruolo che giocò il leader della Lega per spingere l’allora alleato Giuseppe Conte a sostenere l’ex ministra di Merkel

Dopo il colpo basso arrivato dalla convention leghista “Winds of change”, che sabato scorso ha visto un attacco frontale di Marine Le Pen a Giorgia Meloni, ne arriva un secondo sempre interno al centrodestra, e questa volta il bersaglio è invece Matteo Salvini. Il colpo sotto la cintura è arrivato dal suo alleato vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che partecipando a Tagadà su La7 ha svelato come fra il giugno e il luglio 2019 per l’elezione di Ursula von der Leyen sia stato fondamentale proprio l’apporto di Salvini.


Il leader della Lega fece fare retromarcia a Conte pronto a votare Timmermans

Le Europee di quell’anno erano state vinte dal Ppe, con la sconfitta rispetto alle attese dei socialisti, ha ricostruito Tajani. Nei gruppi parlamentari era quindi stata indicata dai popolari, che erano la maggioranza, von der Leyen come candidata alla presidenza della commissione. Ma – sempre secondo il racconto di Tajani – per la prima volta la prassi era stata stravolta da un accordo fra governi in carica sul socialista olandese Frans Timmermans. «Uno stravolgimento inaccettabile», ha ricordato Tajani, «e anche il premier italiano Giuseppe Conte aveva preso parte a quell’accordo che tradiva l’indicazione dei gruppi parlamentari. Siccome Conte poggiava ancora su una maggioranza in cui la Lega era fondamentale, chiamai Salvini chiedendogli di intervenire». E stando a Tajani il leader della Lega costrinse Conte a ritirarsi da quell’accordo fra governi, che così non avevano più i numeri. E fu spianata la strada per l’elezione della von der Leyen, avvenuta proprio grazie ai 14 voti del Movimento 5 stelle: decisivi, visto che l’ex ministra del governo Merkel superò il quorum solo per 9 voti.


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