Ecco perché la storia dell’intercettazione su Zelensky e i 300kg di cocaina dall’Argentina è falsa

La fake news è stata diffusa attraverso siti di finte testate giornalistiche americane, collegati a un server russo.

Secondo numerose condivisioni, l’Interpol avrebbe rilasciato un’intercettazione telefonica dove due trafficanti di droga starebbero organizzando una consegna di 300kg di cocaina a Zelensky durante la sua visita in Argentina al neoeletto presidente Milei. Il presunto “scoop” viene pubblicato da siti come il “The Boston Times” e il “San Francisco Chronicle“, riportando a loro volta il nome di un “famoso giornalista messicano” di nome Màrcio Forti. In questo articolo vi spieghiamo perché si tratta di una bufala e di come faccia parte del “modus operandi” della propaganda russa.

Per chi ha fretta

  • La “notizia” è stata diffusa da due siti che si spacciano per testate giornalistiche.
  • I due siti americani sono stati creati da poco e hanno pubblicato soltanto nel mese di marzo 2024.
  • Il “giornalista messicano” non è affatto famoso come viene descritto negli articoli in inglese.
  • Il presunto “scoop” è stato pubblicato il 24 marzo 2024 da Forti nel suo blog personale su Medium. Non cita da dove abbia tratto la presunta intercettazione.
  • La presunta intercettazione descritta da Forti era stata pubblicata da un canale Youtube il 17 marzo 2024.
  • L’audio della presunta intercettazione è pessimo e la conversazione è talmente forzata che sembra tratta da due protagonisti di una pessima telenovela sudamericana.
  • L’Interpol non ha mai rilasciato un’intercettazione del genere.
  • I siti “americani” sono collegati a un indirizzo IP russo.

Analisi

Ecco una delle condivisioni della fantomatica notizia:

L’Interpol ha intercettato una conversazione telefonica nella quale si parla di consegnare 300 kg di cocaina a Zelensky in Argentina. I media Occidentali hanno oscurato questa notizia. I media Occidentali non vogliono far sapere che Zelensky è anche un signore della droga. Il volo diplomatico di Zelensky ha portato via dall’Argentina 300 kg di cocaina durante l’insediamento del presidente Milei

Il Boston Times, citando giornalisti latinoamericani, ha riferito che uno dei cartelli internazionali coinvolti nel traffico di droga attraverso l’Argentina aveva pianificato di trasferire una grossa partita di cocaina allo staff diplomatico del presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la sua visita a Buenos Aires.

Il giornalista messicano Marcio Forti ha pubblicato un’inchiesta basata su una registrazione di trattative tra due membri di un cartello internazionale della droga, ottenuta dai servizi segreti durante la sorveglianza delle attività del sindacato. Nella registrazione, uno dei narcotrafficanti (che l’interlocutore chiama il capo) dice direttamente al suo assistente che un carico di cocaina è destinato a una delegazione del presidente ucraino Zelensky. Il trasferimento doveva avvenire all’inizio di dicembre 2023, quando Zelensky avrebbe partecipato alla cerimonia di insediamento del Presidente Milei.

La presenza di un riferimento a Zelensky nelle intercettazioni delle conversazioni dei narcotrafficanti è confermata anche da Sebastian Saldago, giornalista della testata argentina Data Urgente. Il carico di droga di circa 300 chilogrammi doveva essere consegnato all’aeroporto della capitale dalla città di Paranà, poche ore a nord di Buenos Aires.

https://t.me/Radiostydoba/27141?single

Il post contiene due fonti. La prima è il canale Telegram russo “Radio Stilo” (“Радио Стыдоба” – @Radiostydoba). Ecco il post pubblicato il 26 marzo 2024 da dove è stato copiato e tradotto in italiano il testo diffuso via Facebook:

L’altra “fonte” è il sito “Lacrunadellago” di Cesare Sacchetti, noto alla sezione Fact-checking di Open per la diffusione di diverse falsità (ne parliamo qui, qui e qui). Ecco il testo del tweet dove condivide l’articolo:

L’Interpol ha intercettato una conversazione telefonica nella quale si parla di consegnare 300 kg di cocaina a Zelensky in Argentina. I media hanno oscurato questa notizia. I media non vogliono far sapere che Zelensky è anche un signore della droga.

Il falso giornale “The Boston Times

Online vengono citate principalmente due presunti fonti autorevoli: il “The Boston Times” e il “San Francisco Chronicle“. Il primo è un sito amatoriale con il dominio Bostontimes.org creato il 18 gennaio 2024, dove troviamo articoli pubblicati soltanto nel mese di marzo 2024.

Nella pagina “About” si sostiene che la presunta testata sarebbe stata creata nel 1972, che esiste anche una versione cartacea e che avrebbe vinto diversi premi Pulitzer. Tutte falsità!

Non esiste una testata con quel nome fondata nel 1972. La testata di Boston che ha vinto dei premi Pulitzer non si chiama “Times“, ma “The Boston Globe“. Inoltre, il logo del fantomatico “Times” del 1972 è stato generato con l’Intelligenza Artificiale. Le scritte nella grafica, a parte “Times“, non hanno senso e ci sono degli spazi di troppo per essere opera di un grafico in carne e ossa per una testata che dovrebbe sembrare “prestigiosa”:

“THE JUBINLDRESS OF JECELOLATCYE

“IESTON THENS”

“TRUTH [spazio spazio spazio] AND UBOUTELICY”

Il falso (e copiato) giornale “San Francisco Chronicle

L’altra “testata famosa” che viene citata come fonte da diversi account è il “San Francisco Chronicle“. Ecco uno screenshot dell’articolo datato 25 marzo 2024:

Il dominio della presunta testata è Sanfranchron.com ed è stato creato il 17 marzo 2024, pochi giorni prima della diffusione della fantomatica notizia dell’intercettazione.

Esiste una testata chiamata “San Francisco Chronicle“, ma non è quella che ha pubblicato la fantomatica notizia. Il dominio Sanfranchron.com è quello della falsa testata, mentre quella originale utilizza l’indirizzo Sfchronicle.com (dominio creato nel 1998). Si tratta di una brutta copia che sfrutta il nome di un vero giornale.

Il “giornalista messicano”

La fonte della fantomatica notizia riportata nei falsi siti è un “giornalista messicano” di nome Màrcio Forti, il quale pubblica sul blog Medium “Plataforma Multipolar-MEX” un articolo del 24 marzo 2024:

Màrcio Forti esiste e vive a San Paolo (Brasile), secondo quando dichiarato nel suo profilo Linkedin dove risulta essere in cerca di un lavoro.

Màrcio si presenta come giornalista e corrispondente presso “Plataforma Multipolar-MEX“, ossia presso il suo blog su Medium e progetto personale.

Il blog ha un profilo Linkedin, il quale pubblica una referenza allo stesso Màrcio.

L’errore e la mancanza del “giornalista messicano”

Nell’articolo si parla di una telefonata di due spacciatori intercettata dall’Interpol. Secondo la narrazione, il “capo” dei narcos ordina al suo contatto di organizzare la consegna della droga alla delegazione ucraina durante la visita di Zelensky in Argentina per incontrare il neo eletto Milei. La data indicata è quella del 9 dicembre 2023, ma risulta strano che secondo il “famoso giornalista messicano” l’intercettazione risalirebbe a inizio 2023 quando Milei non era stato ancora eletto.

Al di là di questo errore, l’articolo descrive soltanto la presunta intercettazione senza riportare una “fonte” che esiste, ma non viene citata.

Il “non scoop” del “giornalista messicano”

La fantomatica intercettazione dell’Interpol non è stata “raccontata” per primo da Màrcio Forti. Risulta pubblicata il 21 marzo 2024 da un canale Youtube chiamato “Formosa TV” (con appena 261 iscritti), creato nell’ottobre 2023 e che contiene video pubblicati solo nel marzo 2024. Non si tratta di una vera e propria televisione e i video caricati, a parte quello della fantomatica intercettazione, sono servizi sul traffico di droga presi da canali televisivi reali.

Constatato che la presunta intercettazione è stata pubblicata sul canale giorni prima del “non scoop” di Màrcio Forti, basta ascoltare il dialogo tra i due “trafficanti” per comprendere quanto sia finto: sembra provenire da una pessima telenovela sudamericana, troppo forzato e per niente naturale.

La curiosa intervista a Russia Today prima del “non scoop”

Màrcio Forti annuncia sul suo profilo Linkedin una sua intervista rilasciata a Russia Today (RT). Il post risulta pubblicato nel periodo in cui è stato pubblicato il video su “Formosa TV” e poco prima del “non scoop” pubblicato sul suo blog Medium. Questo potrebbe averlo portato ad essere ritenuto “famoso” negli ambienti della propaganda russa.

Gli articoli russi

Gli articoli del “Boston Times” che parlano di Ucraina contengono immagini di copertina con nome file in lingua russa (qui, qui e qui):

Зеленскийрассказал_сколькоУкраинетребуетсяамериканскихЗРК_Patriot.jpeg
РоссийскиесредстваПВОнейтрализовали_131беспилотникВСУза_сутки.jpeg
РоссийскиевоенныенанеслипоражениедвумбригадамВСУнаодномизнаправлений.jpeg

Inserendo i nomi dei file in un qualsiasi motore di ricerca è possibile rintracciare il sito da dove sono stati copiati, il russo Lenta.ru (qui, qui e qui):

La traccia russa

L’utente Ghosted_sound segnala una particolarità riguardo al legame tra il “Boston Times” e i siti russi. O meglio, il legame che hanno il “Boston Times” e il “San Francisco Chronicle” con i server russi e l’IP 95.165.66.27.

Secondo quanto riportato dal tool di Censys, questi due e altri siti sono collegati a un server russo con tale indirizzo:

Tra i siti troviamo il “Chicago Crier” (https://chicagocrier.com/) che attualmente contiene articoli simili a quello del “San Francisco Chronicle“.

Il dominio del “Chicago Crier” è stato creato il 17 marzo 2023, come quello del “San Francisco Chronicle”.

Il “modus operandi” della propaganda russa

I colleghi della BBC e del New York Times hanno riscontrato nel tempo la creazione di falsi siti come quelli citati in questo fact-check, come ad esempio il “Chicago Chronicle” e il “Miami Chronicle“. Sia la BBC che il NYT citano un altro sito: il DC Weekly legato all’americano filorusso John Dougan, scappato in Russia per sottrarsi alla giustizia statunitense.

L’appropriazione in stile Dougan

John Dougan è noto anche appropriarsi del lavoro altrui spacciandolo per proprio, come con il caso di Hersh sul Nord Stream, con la scusa del «lo sapevo ma l’ho tenuto nascosto fino ad oggi». La falsa notizia dell’intercettazione e dei trafficanti era stata pubblicata sul blog di Màrcio Forti il 24 marzo 2024, riprendendo l’assurdo audio pubblicato il 21 marzo da un canale Youtube. Successivamente, durante una diretta Youtube dal canale “Data Urgente”, l’argentino Sebastian Salgado riporta gli stessi punti chiave menzionati dal falso scoop di Forti, senza però citarlo e sostenendo di aver ricevuto le informazioni da altre “fonti”, proprio come fece Dougan con Hersh.

Chi è Sebastian Salgado

Sebastian Salgado si dichiara giornalista ed è titolare del canale “Data Urgente“, dove interviene con la “politologa russa” Olga Garbuz. Risulta uno dei personaggi del mondo dell’informazione legati alla Russia, ha prodotto un documentario nel Donbass a sostegno della propaganda del Cremlino.

Secondo quanto riportato dall’European Platform for Democratic Elections (EPDE), Salgado partecipò come presunto “osservatore internazionale” delle elezioni farsa nei territori ucraini occupati dalla Russia nel 2023. Secondo quando riportato da ElPeriodico

Oltre al suo progetto personale, ha lavorato per il canale televisivo venezuelano TeleSur (fondato da Hugo Chavez) e attualmente lavora presso il canale televisivo HispanTV. Quest’ultimo non è un canale spagnolo, ma di proprietà iraniana, ed è stato più volte oggetto di critiche per la diffusione di false notizie e teorie del complotto antisemite. Bandito da Youtube per questi motivi, insieme ad altri canali iraniani, viene considerato un canale della propaganda del regime iraniano. Come se non bastasse, è stato ampiamente criticato in Spagna in quanto si sarebbe dimostrato un canale sostenitore dell’organizzaione terroristica ETA. Dal gennaio 2013, il canale non può più trasmettere nel territorio europeo.

Conclusioni

La fantomatica intercettazione dell’Interpol che dimostrerebbe l’intento da parte di trafficanti di droga di consegnare a Zelensky ben 300 kg di cocaina durante la sua visita in Argentina è totalmente priva di fondamento. La modalità di diffusione e delle “prove” usate per sostenere la falsa notizia è tipica della propaganda russa.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

30/03/2024 – L’articolo è stato aggiornato con i capitoli che riguardano Sebastian Salgado.

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